Vicenza, ritrovato il baby macaco sottratto alla mamma: era stato rubato al parco faunistico Cappeller

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Se sia stato un tentativo di furto su commissione o un rapimento con l’intento di chiedere un riscatto, questo riusciranno a stabilirlo probabilmente i carabinieri forestali del Veneto. Di certo il cucciolo di macaco di appena quattro giorni, sparito dal parco faunistico Cappeller di Cartigliano (Vicenza), è stato sottratto da un gruppo organizzato e competente. Le telecamere di videosorveglianza hanno immortalato un’auto e pare che le persone scese siano quattro ma non è certo. Sono entrate allo zoo dopo aver praticato un foro nella rete e, una volta entrate nella gabbia, sono riuscite far fuggire tutti gli animali presenti in un’altra area. Così facendo hanno potuto raggiungere il cucciolo, per poi prelevarlo dal gruppo. Un’azione che gli esperti non esitano a giudicare pericolosa, vista l’aggressività di quella specie, soprattutto quando si tratta di dinamiche di difesa del branco.

Ritrovato il baby macaco sottratto alla mamma

La ricostruzione

“Un’auto Toyota è rimasta ferma nel parcheggio da mezzanotte e 44 fino alle 2” racconta Samantha Cappeller, la titolare. “Guarda caso, era parcheggiata proprio nella zona in cui hanno praticato il foro alla rete”. Quando all’azione di “prelievo” del cucciolo dal branco, non deve essere andato proprio tutto liscio. “La mamma e il papà del cucciolo hanno degli ematomi in testa” riprende Samantha Cappeller. “Noi crediamo che ci sia stato uno scontro e probabilmente anche i ladri hanno riportato delle ferite. Io mi sono chiesta come abbiano fatto a prenderlo: noi non sapevamo nemmeno se era maschio o femmine, perché era sempre in braccio alla madre e quindi inavvicinabile”.

Ma insomma, il furto è andato a segno e il cucciolo è sparito dallo zoo nella notte tra domenica e lunedì. Il primo ad accorgersene è stato uno dei responsabili del benessere degli animali, lesto a riscontrare l’assenza del macaco nato da pochi giorni. Dopo le ricerche organizzate in tutta l’area del parco, quando si è avuta la certezza che non c’era, è stato dato l’allarme ai carabinieri.

La direzione aveva lanciato anche un appello sui social, chiarendo che si trattava di un cucciolo ancora bisognoso delle cure della madre, sottolineando il pericolo per la sua sopravvivenza. “Il cucciolo ha ancora bisogno del latte della sua mamma”, si leggeva nel post, con cui si chiedeva di segnalare eventuali avvistamenti ai carabinieri.

La nascita del piccolo macaco era stata vissuta con molto entusiasmo dai proprietari del parco aperto nel 1998, con tanto di foto celebrative sui social network. Ma tra chi leggeva quei post e osservava quelle foto c’erano probabilmente anche i malintenzionati che poi hanno condotto l’azione.

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Il ritrovamento

Seguono dunque ore di ricerche fino a che, nel pomeriggio di lunedì, arriva una segnalazione da Favaro Veneto, zona Mestre, provincia di Venezia. Un uomo si presenta nella stazione dei carabinieri con una gabbietta in mano e all’interno il macaco sparito dallo zoo. Dice di averla trovata poco distante dal centro di Favaro, avvolta in un sacco. I carabinieri chiamano subito la direzione del parco, inviano una foto ai titolari, che esultano nel momento in cui riconoscono il loro cucciolo.

Subito è stata organizzata una equipe coordinata da un veterinario, per riconsegnare alle cure della madre questo primate della specie “macaca mulatta”, in via di estinzione e tutelato dalla convenzione internazionale di Washington del 1973. “Fortunatamente la mamma lo ha accettato di nuovo, noi temevamo che lo rifiutasse”, rivela Cappeller. “Ora dobbiamo decidere come chiamarlo. Ci piacerebbe “Forest” per ricordare i carabinieri Forestali ma anche “Salvo” non è male come nome. Forse faremo un contest”.

La direzione del parco è stata fin da subito propensa ad attribuire la sparizione ad un furto su commissione, ed è il motivo per cui hanno scelto fin da subito di chiedere aiuto ai carabinieri per le ricerche. L’indagine è in corso. Si cerca anche nei pronto soccorso degli ospedali, per vedere se esistono referti delle ultime 24 ore compatibili con morsi o graffi di animale.

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