“Vietato l’ingresso ai cani e ai non vaccinati”: il cartello in birreria scatena insulti e minacce No Vax

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“Vietato l’ingresso ai cani e ai non vaccinati”. La scritta è comparsa sulla lavagnetta all’ingresso di una birreria di Torino ma la fotografia ha fatto il giro dei gruppi No Vax che hanno preso di mira il locale, pubblicando sui social nome, indirizzo e numero di telefono. Così in poche ore hanno dato vita a un bombardamento social di insulti, inviti al boicottaggio e minacce: “Qui ci vogliono le molotov” o anche “Vien voglia di dar fuoco al locale”. 

La lavagnetta per i titolari del locale, come hanno risposto sempre sui social, “era una provocazione a questa situazione di merda. Nel nostro pub sono tutti i benvenuti. Non avete colto il senso di equiparare la triste era nazista con oggi”, si legge sulla pagina Facebook. Ma la giustificazione non è piaciuta: “La pezza è peggio del buco”. Non solo ai No Vax, che hanno tempestato la pagina di commenti firmati dal gruppo “V_V” già noto a Torino per diverse azioni di boicottaggio e scritte davanti alle scuole.

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Tra i commenti c’è anche molta indignazione per la citazione dell’era nazista, per di più a pochi giorni dalla Giornata della Memoria: l’ennesimo accostamento alla Shoah, stavolta parafrasando il celebre “Vietato l’ingresso agli ebrei e ai cani” contenuto nel film da Oscar “La vita è bella” di Benigni,. “Magari – si legge tra i commenti – inizierete a leggere qualche libro di storia e a non scrivere cavolate”. E ancora, “non si scherza su queste cose. Chiedete scusa immediatamente a chi ha vissuto quegli anni da emarginati perdendo anche la vita oltre la libertà”.

Tra i vari commenti spunta anche una spiegazione più lunga da parte del titolare del locale: “Prima di lanciare certe accuse bisogna conoscere bene i fatti – spiega  – Purtroppo mi sono trovato a non poter far entrare amici e clienti di vecchia data a causa di una loro scelta personale (condivisibile o meno, chi mi conosce sa come la penso) e questo mi ha dato molto fastidio. In un attimo di rabbia e frustrazione ho scritto quella lavagnetta, un po’ per provocazione e un po’ per denuncia. I cani da noi sono sempre entrati (sotto la lavagnetta c’era una ciotola con l’acqua come sempre ma questo non fa notizia)”. 

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