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Vino, un’etichetta per spaventare ma non per terrorizzare

Sull’etichetta delle bottiglie di vino ci sarà l’alert sulla salute, ma riguarderà la raccomandazione ad un uso responsabile. Nessuna scritta di forte impatto, stile sigarette. Passa la linea morbida “italiana”. Oggi, 16 febbraio, dopo ore di attesa, è finalmente noto il risultato della votazione sul cosiddetto “Cancer Plan”, Piano strategico per la lotta al cancro, contenente indicazioni per la prevenzione e per la salute. In particolare, il voto del Parlamento ha riguardato in primis gli emendamenti sul consumo moderato di vino e sull’etichettatura sulle bottiglie. Gli emendamenti presentati in aula chiedevano di escludere la richiesta di apporre sulle bottiglie avvertenze sanitarie come quelle che si leggono sui pacchetti delle sigarette.

Esulta Federvini, che aveva sostenuto proprio questa tesi. “Esprimo soddisfazione che gli emendamenti a sostegno dell argomentazione che vada combattuto l’abuso e non consumo puro e semplce di alcol siano passati – dice Micaela Pallini, Presidente di Federvini – , siamo contenti che il Parlamento abbia capito che non era il caso di usare una linea troppo spinta. Il programma Ue si rivolge a stili di vita non sani che hanno ripercussioni sulla slaute, come cancro e altre malattie. Chiaramente dobbiamo educare le persone a consumare in modo intelligente l’alcol e a capire cosa stanno consumando. La moderazione è importante, ma noi come Paese del Sud dell’Europa usiamo da decenni la dieta mediterranea come base della nostra alimentazione, e siamo tra i Paesi più sani del mondo. La nostra dieta ci insegna a consumare con moderazione un po’ di tutto, senza eccedere”. Il vino verrà dunque tutelato come elemento culturale. 

 “Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c. – è il commento del presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel ringraziare per il lavoro di squadra i parlamentari italiani. Va considerato che stiamo parlando di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone, secondo l’analisi della Coldiretti. “E’ stato respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea, nell’ambito del Cancer plan proposto dalla Commissione Europea” come richiesto, afferma Prandini, “insieme al consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, nella lettera scritta al commissario europeo per gli affari economici Paolo Gentiloni, al commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski, al ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli, agli europarlamentari italiani”. 

Un voto, quello che si è svolto al Parlamento europeo, che è stato preceduto da polemiche che hanno percorso e scosso tutta l’Europa. Il documento infatti ha suscitato critiche e preoccupazioni sin dalle prime battute: l’ipotesi di apporre un alert sanitario sull’etichetta delle bottiglie di vino ha fatto temere conseguenze negative socio-economiche, quali crollo delle vendite di vino e perdita di posti di lavoro per la filiera. Ma perchè apporre un alert sul vino? In quanto, secondo la posizione della commissione che ha redatto il rapporto,  “non c’é consumo di alcol senza rischi per la salute”, e “non esiste una quantità sicura di consumo di alcol”. 

Gli europarlamenti italiani, tramite i numerosi emendamenti e facendo fronte comune, avevano chiesto soprattutto fare una distinzione fra “abuso” e “consumo moderato”,  di eliminare l’avvertenza sanitaria sulle bevande alcoliche, e di rivedere l’assunto per cui non ci sarebbe consumo sicuro per vino. Associazioni di categoria e consorzi avevano affermato a gran voce che un conto è consumare quantità elevate di alcolici, un altro è godere di uno degli esempi più eccellenti della produzione enogastronomica italiana, simbolo di cultura e amato in tutto il mondo.  

Che cos’è il Cancer Plan

L’Unione Europea ha deciso di dotarsi di un suo piano strategico contro il cancro, condiviso da tutti gli Stati Membri. Lo scopo del Cancer plan è migliorare la prevenzione, la diagnosi precoce, la cura e la qualità di vita di pazienti ed ex pazienti. Le linee guida che sono state votate martedì 15 sera in Parlamento in sessione plenaria sono state scritte dalla Special Committee on Beating Cancer (Beca) e il voto ha avuto lo scopo di valutare gli emendamenti proposti. La votazione del testo definitvo invece ci sarà mercoledì 16. Poi la palla passerà alla Commissione europea che emanerà le direttive regolatorie che, una volta approvate dal Parlamento, vincoleranno gli Stati Membri.

Il Piano europeo per la lotta al cancro può contare sia sul finanziamento stanziato dall’Ue di 4 miliardi di euro sia su altri fondi: dall’EU4Health ai programmi Horizon Europe e Digital Europe, passando per i Recovery Plan dei singoli Stati. Il lavoro del Beca si è concentrato su alcuni punti in particolare: garantire un accesso equo alle cure, soprattutto innovative; potenziare gli screening per la diagnosi precoce; limitare l’esposizione professionale a sostanze chimiche pericolose e a distruttori endocrini; mettere in atto strategie specifiche per i tumori infantili e per il trattamento dei pazienti anziani; sostenere il diritto all’oblio, diffondere le cure palliative.



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