Doveva essere un lancio storico, l’inizio di una nuova era per l’industria spaziale. Ma il primo tentativo di lanciare un razzo dalla Gran Bretagna è fallito: Virgin Orbit ha segnalato una “anomalia” che ha impedito al suo razzo di raggiungere l’orbita.
Era il sesto lancio per Virgin Orbit, ma i 5 precedenti erano decollati dalla California. Questo sarebbe stato il primo lancio orbitale fuori dagli Stati Uniti, il primo dal Regno Unito. La missione – che non prevede una rampa di lancio tradizionale, ma l’uso di un aereo Jumbo, un Boeign 747 modificato che trasporta satelliti leggeri di dimensione piccolissima – è decollata da Newquay, in Cornovaglia. La società, di proprietà dell’eccentrico miliardario britannico Richard Branson, aveva pianificato di schierare nove satelliti nell’orbita terrestre. Satelliti – forniti in parte da industrie innovative scozzesi e gallesi – concepiti per usi civili e militari con applicazioni che vanno dal monitoraggio degli oceani alle tecnologie di navigazione satellitare.
(reuters)
Branson ha fondato sia la Virgin Galactic sia la Virgin Orbit: la prima è riservata ai turisti. E lui è stato fra i passeggeri del primo storico volo nel 2021 che ha lanciato la nuova era del turismo spaziale battendo Jeff Bezos, proprietario di Amazon e Blue Origin.
In attesa di capire cosa ha fatto fallire il lancio e se qualche frammento cadrà nell’oceano, sono precipitate le azioni di Virgin Orbit: calate di oltre il 30%.
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