“Volate libere, angeli bellissimi”: il giorno dell’addio a Giulia e Alessia Pisano. Lutto cittadino a Castenaso

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CASTENASO (Bologna ) – “Volate libere angeli bellissimi e dolcissimi, a noi il compito di dare la forza ai vostri genitori e a chi vi vuole bene”. Messaggi, sul libro all’ingresso della chiesa della Madonna del Buon consiglio a Castenaso. E fiori, girasoli e rose bianche sulle bare e ai lati delle navate della chiesa, per l’addio a Giulia e Alessia Pisano, le sorelle investite e uccise dal treno Frecciarossa domenica mattina alla stazione di Riccione.

Michele Lapini / Eikon

Michele Lapini / Eikon (eikon)

È il giorno del lutto a Castenaso, che abbraccia la famiglia – papà Vittorio, mamma Tania, la sorella Stefania e le nonne – e si commuove davanti alle bare bianche delle due ragazze. Gli amici che arrivano, tutto il paese stretto intorno ai familiari, per i funerali celebrati dai parroci don Giancarlo e don Francesco. C’è anche un gruppo arrivato dalla Sardegna, da Senorbì, il paese del padre. La sorella Stefania è entrata in chiesa circondata dalle amiche: è scoppiata in un pianto straziante davanti alle bare delle sorelle. Papà Vittorio e mamma Tania sono entrati mano nella mano, don Giancarlo ha abbracciato il papà. Davanti alle bare delle figlie si sono piegati in lacrime circondati dai parenti.

Michele Lapini / Eikon

Michele Lapini / Eikon (eikon)

In fascia tricolore ci sono il sindaco di Castenaso Carlo Gubellini, la sindaca di Riccione Daniele Angelini, il primo cittadino di Senorbì Alessandro Pireddu. Presente l’assessore Daniele Ara per il Comune di Bologna e l’assessora Irene Priolo per la Regione. C’è il questore di Rimini Rosanna Lavezzaro ed è arrivato Pier Ferdinando Casini. E ancora rappresentanti della questura, della polfer, dei carabineri, della prefettura. Prima dei funerali, l’apertura della camera ardente: è stato il momento del silenzio, dello sgomento condiviso per una assurda disgrazia che ha spezzato le vite di due ragazze adolescenti: Giulia, 17 anni da compiere, Alessia 15 anni. Gubellini ha proclamato il lutto cittadino, i negozianti hanno abbassato le serrande alle 10.

Sorelle uccise dal treno a Riccione, il testimone: “Una era seduta sui binari”. Fiori e lanterne, gli amici: “Siamo sotto shock”

Il sindaco ha letto il messaggio dell’arcivescovo Matteo Zuppi: “Caro sindaco desidero far raggiungere la mia partecipazione, ho visto una istintiva vicinanza e solidarietà che è scattata tra di voi. Sono certo sia stata di grande consolazione per il papà e la mamma. Il mistero di Dio si rivela nella condivisione. Prego tanto che questa comunità si rafforzi, che non lasci solo nessuno, che non giudichi ma aiuti”.

Don Giancarlo, il parroco che ha avuto Giulia e Alessia bambine al catechismo, inizia la messa esortando al coraggio del silenzio e del rispetto: “Abbiamo bisogno di uno sguardo del cuore, di fare tacere tutto il resto, abbiamo bisogno di uno sguardo di padre e di madre. Guardiamo con amore Alessia e Giulia, il loro sogno di vita: qui vediamo Dio. Il momento è difficilissimo ma vorremmo che per Tania e Vittorio questo momento potesse risultare una piccola carezza”.

“Non ci lasceremo sbriciolare”

Da domenica scorsa, dice nella sua omelia don Giancarlo, c’è una “ricerca di particolari, giudizi, un vociare che ha creato un’eco di reazioni. Sembrano tutti avere una parola da dire, e in tanti maestri. Noi da domenica viviamo nella famiglia di Alessia e Giulia un dolore inimmaginabile. Ci fa paura scivolare nel vicolo cieco del vuoto, della banalizzazione del male, del cinismo, della disperazione. Papà Vittorio lo chiama il tunnel. Noi oggi vediamo due figlie volute, cresciute, amate e curate. Vediamo un papà che ha costruito con talento il suo lavoro ed è vissuto per le sue figlie. Vediamo una madre impietrita dal dolore. Vediamo Stefania, una sorella che ha fatto da madre e da amica”. E ancora: “Noi oggi quasi sottovoce, perché ci sentiamo piccolissimi, susssurriamo che il bene è più forte del male. Il dolore lo vivremo insieme. Non ci lasceremo sbriciolare”.

Il messaggio ai giovani: “Andate in mare aperto”

“Ad Alessia e Giulia, nella loro giovinezza, sono state consegnate fiducia, stima, libertà e autonomia. È stata chiesta una responsabilità. Che bel coraggio che avete vissuto – dice don Giancarlo alla famiglia -. Stavano vivendo la libertà dell’amore, dei desideri dei sogni grandi della vita. Alessia e Giulia oggi gridano che dobbiamo credere in loro, non si deve consegnare semplicemente giudizio, sospetto, ma stima. Dire ai ragazzi: andate, andate in mare aperto, osate, noi ci fidiamo di voi, noi rimarremo qui, al porto, per offrirvi quando vorrete un approdo. Noi adulti a riva, ben protetti e tranquilli, non aspetteremo solo che qualche barca si ribalti ma continueremo a incoraggiarvi, a crederci, ad aspettare, offrendo ospitalità, un abbraccio, una grande tenerezza e soprattutto la grande terapia rigenerante del perdono”.

“Non siete un problema nè il problema del nostro tempo, siete il presente, la risorsa di ciò che di veramente bello ogni generazione cerca di costruire. A voi ragazzi la possibilità di capovolgere tutto, anche il dolore e la rabbia che state provando in questo momento”, le parole del sindaco Gubellini al termine dei funerali.

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