Volley, Velasco: niente doppio incarico. E Busto Arsizio attacca la federazione

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Il primo giorno di Julio Velasco ct dell’Italia femminile è preceduto da una feroce polemica. E’ già in carica la nuova guida di Paola Egonu e compagne verso le Olimpiadi di Parigi, ha dato le dimissioni e non dovrà aspettare il 1° gennaio come previsto all’annuncio della designazione. La trattativa per permettergli di finire la stagione come allenatore della Uyba Busto Arsizio è fallita con una coda di veleno espressa in un comunicato del club che l’aveva scelto con un contratto di due anni con opzione per un terzo: ora si parla di “verificare tutte le opportune azioni a sua tutela, a qualsiasi titolo”, una minaccia nemmeno tanto velata di ricorrere alla giustizia sportiva e magari ordinaria, oltre alla richiesta di un incontro “volto ai dovuti chiarimenti, formali scuse e ricerca di adeguate soluzioni nell’interesse di Uyba e atte a salvaguardare Io svolgimento del campionato in modo regolare”.

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L’ex società di Velasco accusa la federazione di non aver mai avviato contatti “prima della convocazione del Sig. Velasco presso la sede Fipav, cosi come non sono state verificate da Fipav le clausole contrattuali presenti nel contratto tra Uyba e lo stesso tecnico, e ancora mai è stato chiesto da Fipav un incontro con il Presidente e ad di Uyba prima del comunicato stampa di nomina del Sig. Velasco quale coach della Nazionale”. Un’entrata a gamba tesa, secondo il club che era rassegnato a perdere il futuro ct ma avrebbe voluto tenerlo almeno fino alla fine della stagione: un’ipotesi non gradita alla federazione, contraria al doppio incarico club-nazionale, ma sostenuta dalla lega volley femminile che si è schierata con Busto.

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