Yavoriv, la base colpita dai russi dove gli ucraini imparavano a usare i razzi anti-carro

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Mai la guerra era arrivata così vicino alla Nato: Yavoriv si trova a soli 25 chilometri dalla Polonia, membro dell’Alleanza. Una trentina di missili sono caduti sull’International Center for Peacekeeping and Security, base militare ucraina che ospitava anche istruttori stranieri, soprattutto americani e canadesi. La conferma è arrivata subito dopo che le colonne di fumo si sono alzate dalla caserma, domenica mattina, per bocca del ministro ucraino della Difesa Oleksii Reznikov. Il primo bilancio è di 9 morti e 57 feriti, anche se alcuni giornalisti sul posto hanno notizia di 20 morti e il governatore della regione dice che le vittime sono almeno  35, con 154 feriti.

A Yavoriv i soldati di Kiev si addestravano da mesi, aiutati dagli stranieri, nell’uso dei razzi anti carro armato forniti dall’Occidente. Non è un caso che l’attacco russo sia arrivato il giorno dopo dell’avvertimento di Mosca: “I convogli di armi sono un obiettivo legittimo per le forze armate russe” aveva detto sabato il vice ministro degli Esteri della Federazione Russa, Sergei Ryabkov. E non è un caso che proprio la Polonia sia stato il primo paese a reagire alla minaccia: “Se la Russia userà armi chimiche in Ucraina, la Nato potrebbe riconsiderare la sua decisione di non intervenire direttamente nel conflitto” ha detto il presidente Andrzey Duda in un’intervista alla Bbc.

I missili anti-carro Javelin usati dall’esercito ucraino (ansa)

Fino a sabato l’ovest dell’Ucraina era stato sostanzialmente risparmiato dai bombardamenti russi. Sempre ieri però il presidente americano Joe Biden aveva annunciato altri 200 milioni di dollari di aiuti in armi e forniture militari per Kiev.

Le armi della Nato nel mirino di Mosca. “I rifornimenti sono un bersaglio”

L’Ucraina non ha un’aviazione in grado di reggere il confronto con quella russa. L’ipotesi di forniture di aerei tramite la Polonia è stata bocciata dal Pentagono perché ad “alto rischio”. Mosca avrebbe potuto interpretarlo come un attacco diretto da parte della Nato, scatenando una guerra contro l’Alleanza. Se oggi l’Ucraina riesce dunque a resistere con tanta determinazione all’avanzata nemica, è soprattutto grazie alle armi anti-carro e anti-aereo fornite dall’Occidente. Colpire questi rifornimenti per Mosca vuol dire bloccare il pilastro principale della difesa ucraina.

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