Yulimar Rojas oro nel salto triplo, primato del mondo abbattuto dopo 26 anni

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E’ stata una giornata memorabile quella dell’atletica a Tokyo. Le due medaglie d’oro di Tamberi nel salto in alto (ex aequo con il qatariota Barshim) e di Jacobs nei 100 metri hanno regalato all’Italia un prestigio mondiale. Ma è successo anche tanto altro, a cominciare dal sensazione oro con il record del mondo nel salto triplo della venezuelana Yulimar Rojas. Circa gli altri italiani, record italiano di Luminosa Bogliolo nei 100 ostacoli, fino alla qualificazione in finale nei 400 ostacoli maschili di Alessandro Sibilio e nel martello di Sara Fantini.

Yulimar Rojas nella storia del salto triplo femminile

Yulimar Rojas è nella storia nel salto triplo femminile. La 25enne venezuelana che vive a Guadalajara -in Spagna- ha conquistato la medaglia d’oro, ma soprattutto con la misura di 15.67 metri ha abbattuto il primato del mondo che resisteva addirittura dal 10 agosto 1995: 15.50 dell’ucraina Inessa Kravets ai Mondiali di Goeteborg. Argento alla portoghese Patricia Mamona con 15.01, bronzo alla spagnola Ana Peleteiro a 14.87: entrambe hanno stabilito il primato nazionale.

Sibilio in finale nel 400 ostacoli

Giornata memorabile anche per Alessandro Sibilio. Il 22enne napoletano è nella finale olimpica dei 400 ostacoli, in programma martedì 3 agosto, dopo aver chiuso la seconda semifinale al 3° posto in 47″93, tempo buono per il ripescaggio. ”Sono davvero contento, quasi in lacrime – ha ammesso Sibilio ai microfoni della Rai – Ho passato brutti momenti quest’anno, pensavo di non farcela e invece sono qui. Sono stati i dieci minuti più lunghi della mia vita. Ho sognato questo momento tante volte prima di andare a dormire: martedì proverò questa emozione, il punto più alto per un atleta”.

Sara Fantini in finale nel martello

L’azzurra Sara Fantini, 23enne di Fidenza, si è classificata per la finale del martello donne con la misura di 71,68 che le è valso il 12/o posto. ‘Per me era già un sogno stare qui – le sue parole -, figurarsi fare la finale, è la ciliegina sulla torta. E’ fantastico, sapevo di stare bene quando siamo arrivate qui, lo sentivo, però un conto è dire di stare bene, un altro è venire qui alle nove di mattina e fare le qualifiche, che sono sempre difficili da affrontare, soprattutto a livello mentale”. Qualificata alla finale del martello donne, con il terzo posto nella pool B, l’americana Gwen Berry, 32enne di Houston conosciuta anche come attivista di BlackLivesMatter e per i suoi gesti sul podio, come quando ai Panamericani di Lima 2019 alzò il pugno alla Tommie Smith e per questo venne squalificata un anno dalla sua federazione.

Peso femminile, oro alla cinede Gong

Davide Re ha acciuffato con il terzultimo tempo dei ripescaggi la semifinale dei 400 metri. Il primatista italiano del giro di pista dell’atletica leggera si è classificato quinto con 45″46, suo miglior crono in questa per lui difficile stagione. Nel lancio del peso, la cinese Gong ha vinto la medaglia d’oro con 20.58 metri. Argento all’americana Saunders, bronzo alla neozelandese Adams.

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