Meloni: “La mia vita in piazza, se ne è parlato senza pietà”

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“Non vedo alcuno scontro tra politica e magistratura, non potrebbe venire da me, persona di destra con grande rispetto per chi serve lo Stato. Poi in Italia c’è una piccola, piccolissima ma rumorosa parte della magistratura che per ragioni ideologiche ritiene di fare altro rispetto al suo ruolo, disapplicando provvedimenti di un governo che non condivide. Mi ha colpito ancor di più l’Anm: dice che la riforma costituzionale voluta da governo è un attacco alla magistratura, che non viene neanche toccata, e addirittura una deriva antidemocratica”. Così la premier Giorgia Meloni a Non Stop News, su Rtl 102.5.

“La mia vita in piazza”

“Diciamo che della mie questioni private si è parlato a volte senza pietà, però alla fine me lo metto in testa e si combatte”, ha continuato.

Un anno tosto? “sì, è la parola più facile per raccontare un anno in cui è accaduto tutto quello che poteva accadere, il segreto è un pò vivere giorno per giorno, come direbbe Rambo. Cerchiamo di affrontare ogni problema in modo più pragmatico e serio possibile facendo gli interessi dei cittadini italiani. Nel disastro che ci siamo trovati a gestire, arrivano risultati che raccontano di quello che si è fatto con serietà”.

“Femminicidio di Giulia? Non capito impatto covid e social sui giovani”

“Non abbiamo capito abbastanza l’impatto del covid sulla socialità dei giovani, di quello che passa con rapidità sui telefonini, sui social”. È’ una delle considerazioni che il presidente del Consiglio sviluppa sul caso di Giulia Cecchettin nel corso dell’intervista.

Funerali Giulia Cecchettin, il discorso integrale del padre: “C’è una responsabilità educativa che ci coinvolge tutti”

“La giornata di ieri”, con il funerale di Giulia Cecchettin, “nella tragedia può rappresentare una svolta”. “Le leggi, gli strumenti ci sono per difendere le donne – ha aggiunto –. Noi siamo libere, non è normale aver paura di un uomo che dice di amarti: chiamate il 1522 se avete paura, qualcuno vi può aiutare”.

“Salario minimo? Pd e 5S che hanno governato 10 anni non lo hanno fatto”

“La bagarre alla Camera? Un po’ sorrido, M5s, Pd ci dicono che il salario minimo è l’unica cosa che va fatta in Italia ma in dieci anni al governo non l’hanno fatta, e mi stupisce la posizione di alcuni sindacati che vanno in piazza per rivendicare il salario minimo e quando vanno a trattare i contratti collettivi accettano contratti con poco più di cinque euro all’ora come accaduto di recente con il contratto della sicurezza privata. Bisognerebbe sedere un po’ coerenti”.

“Pochi ma rumorosi magistrati vanno oltre loro ruolo”

“Non vedo alcuno scontro tra politica e magistratura, non potrebbe venire da me, persona di destra con grande rispetto per chi serve lo Stato. Poi in Italia c’è una piccola, piccolissima ma rumorosa parte della magistratura che per ragioni ideologiche ritiene di fare altro rispetto al suo ruolo, disapplicando provvedimenti di un governo che non condivide. Mi ha colpito ancor di più l’Anm: dice che la riforma costituzionale voluta da governo è un attacco alla magistratura, che non viene neanche toccata, e addirittura una deriva antidemocratica”.

“Critica il premierato chi faceva i governi nei Palazzi”

“Certe critiche” al disegno di legge sul premierato “dimostrano che non si sa che cosa dire su questa riforma, perché noi non abbiamo toccato i poteri del presidente della Repubblica. Abbiamo volutamente lasciato inalterato il valore e il ruolo del presidente della Repubblica, in questo caso di Sergio Mattarella, che è una figura che sicuramente per gli italiani rappresenta un assoluto punto riferimento”. Chi contesta la riforma, era “abituato a fare il bello e cattivo tempo facendo e disfacendo il governo nei palazzi”.

“Centrodestra coeso, proviamo a farlo anche in Ue”

“Al di là delle sfumature dei partiti di maggioranza, che sono una ricchezza, c’è coesione di fondo ed è evidente: e penso che quello che siamo riusciti di fare in Italia si debba in qualche maniera tentare di costruirlo anche in Europa”. Continua la premier: “Oggi abbiamo una grande occasione, lo scenario che si potrebbe realizzare è quello in cui in Parlamento europeo si riesce a costruire una maggioranza più compatibile a livello di visione. Potremmo ritrovarci con istituzioni europee in cui l’Italia conta molto di più: è il mio obiettivo, l’obiettivo della maggioranza”.

“Non diciamo sì a un patto di Stabilità che non possiamo rispettare”

“Non si può dire sì a una riforma del Patto che poi non si può rispettare”. Lo ha ribadito la premier Meloni, spiegando che “sono ore serrate di questa trattativa, è un momento molto delicato”.

“Crediamo che un’Europa seria debba tenere in considerazione nella nuove regole della governance le strategie che si è data – ha aggiunto –. Abbiamo il Pnrr, la transizione energetica, digitale: non si può non tenere conto degli investimenti che l’Europa chiede. Stiamo facendo del nostro meglio per costruire una sintesi efficace ma ragionevole”.

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