Beppe Sala, un podcast per raccontare il cancro e la recidiva: “Alla vigilia di Expo tornò il linfoma non Hodgkin, il momento più difficile della mia vita”

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“Vorrei raccontare, nella speranza che sia di beneficio per altri, qualcosa che non ho mai raccontato”. A parlare è il sindaco di Milano Beppe Sala che, per la Giornata Mondiale contro il cancro, ripercorre in un podcast la sua malattia scoperta 25 anni fa e, per la prima volta, la ricaduta alla vigilia di Expo, “forse il momento più difficile della mia vita”.

L’idea è stata della Lilt Milano Monza Brianza, che per il World cancer day lancia il nuovo episodio della serie podcast “Tre Desideri” realizzato con Chora Media e dedicato a chi ha attraversato un percorso di cura oncologica e vissuto la remissione della malattia. “Una serie voluta per stare accanto, anche in questo modo, a chi ha ricevuto o riceve una diagnosi di tumore, affronta le cure, le paure e i cambiamenti, magari scoprendo anche nuove potenzialità”, spiega la Lilt.

Sala racconta la scoperta del linfoma non Hodgkin, che già si era portato via suo padre, 25 anni anni fa, le cure, i controllo periodici e le due recidive: “L’ultima, forse il momento più difficile della mia vita, è stata nel 2014, a un anno dall’apertura di Expo – di cui Sala era il commissario unico e amministratore delegato, ndr -. La situazione era difficile: eravamo in ritardo ed Expo era messo in discussione. Feci uno dei controlli routinari e mi diagnosticarono il ritorno della malattia. Lo dico oggi per la prima volta: mentre lottavo per Expo e mostravo sicurezza, facevo chemioterapia leggera. Confesso che in quel momento mi chiesi: sono abbastanza forte per gestire tutto questo? E sono quelle domande per cui non hai mai una risposta certa. Però ce la puoi fare, ce la devi fare”.

Nel podcast il sindaco racconta anche i cambiamenti che il tumore ha generato nella sua vita, nei pensieri e nei desideri e la decisione di farsi affiancare da uno psicologo: “Un medico mi disse che la mia vita non sarebbe più stata la stessa, aveva ragione. Ho provato il senso della vera impotenza, ma il fatto di non dover per forza dimostrare di essere il più forte, mi tiene oggi con i piedi per terra”.

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