Lucha y Siesta assolta dall’accusa di occupazione di immobile. “Ora Rocca fermi lo sfratto”

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Il giudice monocratico della Capitale ha assolto con formula piena la presidente della Casa delle Donne ‘Lucha y Siesta’ per la vicenda legata all’occupazione dell’immobile di via Lucio Sestio, precedentemente di proprietà dell’Atac, nella periferia romana del Tuscolano. La notizia della assoluzione è stata comunicata nel corso di una conferenza stampa all’esterno di piazzale Clodio a cui hanno preso parte attiviste dell’associazione.

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L’imputata era difesa dall’avvocatessa Federica Brancaccio. “Siamo dovuti arrivare alla quarta udienza ma finalmente possiamo dire che Lucha y Siesta è stata assolta, è una vittoria collettiva, di tutte e tutti”, hanno spiegato le appartenenti all’associazione. All’esterno del tribunale è stato affisso uno striscione con la scritta “L’antiviolenza non si processa”.

“Con l’assoluzione delle attiviste di Lucha y Siesta nel processo penale per occupazione viene dimostrata la bontà del percorso che tutti insieme avevamo avviato. Un percorso di supporto alle donne vittime di violenza e di contrasto a questa ignominia che purtroppo ogni giorno insanguina e macchia il nostro paese. Ora Rocca e la giunta di centrodestra fermino lo sfratto di questa straordinaria realtà e metta nuovamente al centro della propria agenda politica l’impegno nei confronti della violenza di genere”. Lo dichiara in una nota la consigliera regionale del Pd Lazio, Michela Califano.

“Oggi è certamente un giorno di festa: si chiude con una sentenza di assoluzione, finalmente, il processo contro la casa delle donne Lucha y Siesta e contro la sua presidente. È un giorno importante non solo per Lucha y Siesta, ma per l’intera rete antiviolenza, per il movimento femminista e transfemminista di questa città e del paese intero. Da domani, ci aspetta però un nuovo impegno e una nuova sfida: mettere in sicurezza e costruire un futuro prossimo certo per questa realtà, perché la città di Roma non può certo fare a meno di un luogo prezioso e unico”. Così in una nota la consigliera regionale del Partito democratico Marta Bonafoni, presidente della XIII Commissione consiliare ‘Trasparenza e pubblicità’.

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