Scrive un tema su Giulia Cecchettin e racconta lo stupro: i professori leggono il compito e denunciano l’ex fidanzato

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La forza, il coraggio, il simbolo di Giulia Cecchettin. Una studentessa di 16 anni ha trovato la forza di raccontare quello che le stava succedendo grazie a un compito in classe, un tema sulla ragazza massacrata dall’ex fidanzato, Filippo Turetta, lo scorso 11 novembre.

Le parole sono importanti: femminicidi e violenza sulle donne, come combattere il sessismo usando il linguaggio giusto

La protagonista della storia raccontata dal Messaggero è un’alunna di un istituto professionale a Sud di Latina. Penna alla mano, ha messo nero su bianco la sua storia collegandola a quella di Giulia. I docenti si sono davanti a un documento durissimo, al racconto di un amore partito come un incontro tra due ragazzini, poco più che bambini, e al suo rapido precipitare verso un incubo di violenze. Fino allo stalking.

La lettura del tema su Giulia Cecchettin rivela uno stupro, il controllo dei movimenti dell’autrice da parte dell’ex fidanzato – i due non sono più una coppia da poco più di tre mesi – i messaggi su WhatsApp martellanti.

Violenza sulle donne, “Farai la fine di Giulia Cecchettin”: arrestato nel casertano

I professori chiamano i genitori della ragazza e quelli del suo ex ragazzo, che frequenta la stessa scuola ma in una classe diversa. Convocano anche la psicologa. Scatta la denuncia ai carabinieri.

I militari dell’arma leggono a loro volta il compito, scritto in terza persona e scoprono pedinamenti e i rapporti non consensuali ripresi con il cellulare. L’autore ora è accusato di violenza sessuale e atti persecutori. Per il tribunale dei minori di Roma deve restare a casa, non può più frequentare la scuola.

Violenza di genere, linguaggi che odiano le donne

Lui è stato sentito dal gip e ha negato di aver ripreso la ragazza contro la sua volontà e ha derubricato lo stalking in “gelosia”. Per la procura dei minori, invece, il suo comportamento è stato “offensivo, denigratorio e minaccioso” mentre la ragazza ha dovuto cambiare le proprie abitudini di vita.

Ultima difesa degli avvocati del ragazzo: secondo i legali, i lividi della ragazza sarebbero causati dalle lezioni di kickboxing. Ora la decisione sull’eventuale stop alla misura che costringe il ragazzo accusato di stupro in casa spetta al giudice per le indagini preliminari.

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