Mondiali di atletica, Richardson regina dei 100, Giamaica battuta. Warholm rischia la squalifica: Sibilio vicino alla finale

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Il Mondiale di atletica trova una star e rischia di perderne un’altra. Non è giamaicana ma americana la regina dei 100: partendo dalla corsia 9, l’americana Sha’Carri Rirchardon ha vinto in 10.65, sesto tempo di sempre e record dei campionati, battendo Shericka Jackson (10.72) e Shelly-Ann Fraser Pryce (10.77). Cinque volte medaglia d’oro prima di Budapest, volto del dominio giamaicano cancellato per una notte dagli Usa, che fanno così doppietta dopo la vittoria di Noah Lyles, in lacrime alla premiazione dei 100 vinti domenica. Nelle stesse ore il norvegese Karsten Warholm, che ha demolito il record del mondo dei 400 hs alle Olimpiadi di Tokyo, rischia la squalifica per il passaggio di un ostacolo nella terza semifinale.

Sha'Carri Richardson con le giamaicane Shelly-Ann Fraser-Pryce e Shericka Jackson

Richardson, le Olimpiadi perse per marijuana

Richardson è partita da una corsia considerata sfavorevole, perché nella semifinale si era piazzata terza, scivolando nella gerarchia che assegna le posizioni di partenza migliori. La sua partenza è stata oscurata da quella delle altre favorite, ma più la corsa ha preso forma, più è emerso il suo spunto velocissimo, la sua progressione accentuata da frequenze altissime distribuite su un metro e 55 di altezza. Una volata diventata inarrestabile, e trasformata in uno dei migliori tempi cronometrici di sempre. Sha’Carri Richardson era al primo grande evento della sua vita: le Olimpiadi di Tokyo le ha perse per un test positivo alla marijuana, i Mondiali di Eugene le sono sfuggiti per un disastro nei Trials. Eppure la texana, 23 anni, è già celebre, con due milioni di follower su Instagram attratti dalla sua personalità prorompente e dai continui cambiamenti di ook che la fanno sembrare una influencer, o una cantante pop.

Karsten Warholm in azione

Warholm e l’ostacolo che lo può inguaiare

Sono sub judice intanto le immagini, anche alle spalle, che riprendono Karsten Warholm in azione mentre va a vincere in 47.09 la semifinale dei 400 hs: il piede sinistro si allarga girando attorno all’ostacolo, invece di scavalcarlo. La decisione della giuria è attesa nelle prossime ore, e sarà un verdetto che riguarda anche l’Italia, che infatti ha fatto ricorso contro il norvegese: in caso di squalifica a entrare tra i migliori 8 sarebbe Alessandro Sibilio, quinto nella stessa semifinale e primo tra gli esclusi col tempo di 48.43, a soli 4 centesimi dalla finale che il napoletano ha corso già a Tokyo 2020 (ottavo).

Alessandro Sibilio (a sinistra) nella semifinale vinta da Warholm

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