“Allerta blackout”. Oltre al caldo, la beffa della corrente che salta. Gli indennizzi per gli utenti

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Mercoledì 19 luglio l’Italia ha sfiorato il record di consumi elettrici, con la rete Terna che ha registrato nel pomeriggio oltre 59 GW portandosi a un nulla dal precedente picco del 2015.

La maxi domanda di energia è generata dall’ondata di caldo, che chiama a un uso intensivo dei condizionatori. Il problema, rileva l’associazione Consumerismo No Profit, che di pari passo si sta diffondendo una “allerta blackout”.

In effetti le cronache delle ultime giornate sono cariche di notizie di questi disservizi. “Da Bolzano a Palermo il caldo sta determinando anomali blackout energetici in tutta la penisola”, spiega Consumerismo. L’associazione ripercorre alcuni degli ultimi eventi più clamorosi, come a Roma “dove numerosi passeggeri sono rimasti per circa mezz’ora bloccati dentro la metro, senza aria condizionata e senza linea telefonica. A Milano nel solo mese di giugno si sono verificate 462 interruzioni di erogazione di energia elettrica, mentre a Napoli le linee interrate sono andate in tilt a causa dell’asfalto arrivato a temperature elevatissime che ha danneggiato i cavi sotterranei, interrompendo le forniture di elettricità a famiglie e negozi costretti a chiudere in anticipo. Fino ad arrivare a Palermo, dove da giorni si registrano interruzioni e blackout continui che stanno mettendo a dura prova la città”. 

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Stando a quanto rilevabile dai dati di e-Distribuzione, delle centinaia di interruzioni quotidiane di questo periodo è vittima soprattutto la “Sicilia, con continue sospensioni delle forniture energetiche su tutto il territorio regionale”.

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I diritti degli utenti

Luigi Gabriele, presidente dell’associazione, sulla base di quanto sta accadendo ricorda che “la normativa prevede indennizzi per le vittime delle interruzioni di fornitura, in base a parametri precisi che variano a seconda della dimensione del comune di residenza”.

L’associazione ricorda quindi quando possono scattare gli indennizzi:

  • Comuni con meno di 5.000 abitanti: l’interruzione superiore alle 16 ore consecutive;
  • Comuni con più di 5.000 ma meno 50.000 abitanti: l’interruzione superiore alle 12 ore consecutive;
  • Comuni con più di 50.000 abitanti: l’interruzione superiore alle 8 ore consecutive.

Nel caso in cui ci sia stata una interruzione superiore allo standard previsto scatta un indennizzo automatico pari a 30 euro, incrementato di 15 euro per ogni 4 ore di interruzione sino ad un massimo di € 300 euro il quale sarà riconosciuto in bolletta dal proprio fornitore per conto del distributore di zona. Questi indennizzi – conclude Consumerismo – non precludono l’eventuale possibilità di avanzare una richiesta di risarcimento del danno nei casi in cui si verificano danneggiamenti a dispositivi/elettrodomestici o impossibilità di poter svolgere l’attività lavorativa.

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