Slovacchia, partito ex premier Fico vince elezioni

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Lo Smer Sd, il partito populista guidato da Robert Fico, ha ormai praticamente, se non ancora ufficialmente, vinto le elezioni parlamentari in Slovacchia. La formazione guidata dall’ex premier, che ha caratterizzato la sua campagna elettorali con posizioni filo-russe e anti-Ue, può vantare il 23,42% dei consensi quando è stato scrutinato il 98,13% delle schede. Slovacchia progressista, partito centrista e liberale di chiara matrice europeista, dato per favorito da sondaggi ed exit poll, è fermo al 16,75%.

Contro gli aiuti all’Ucraina

Fico ha recentemente dichiarato che la Slovacchia non invierà “un solo proiettile” all’Ucraina se il suo partito salirà al potere e ha chiesto colloqui di pace tra le due parti in conflitto. E se in passato ha salutato l’adozione dell’euro da parte della Slovacchia come una “decisione storica significativa”, durante la campagna elettorale ha preso di mira l’Ue, la Nato e Kiev nel tentativo di corteggiare gli elettori di estrema sinistra e di estrema destra.

“La guerra in Ucraina ha avuto origine nel 2014, quando i fascisti ucraini hanno cominciato a uccidere vittime civili di nazionalità russa”, ha dichiarato in un recente video. “E’ nel nostro interesse vitale avere buone relazioni con tutti i Paesi del mondo, compresa la Federazione Russa”, ha aggiunto, etichettando i suoi avversari filo-occidentali come “guerrafondai”. Ha inoltre dichiarato che non permetterà l’arresto del presidente russo Vladimir Putin in base al mandato di cattura internazionale se si recherà in Slovacchia.

Ex rappresentate presso la Corte europea dei diritti dell’uomo

Avvocato di professione, Fico ha iniziato la sua carriera politica nel Partito comunista poco prima che la Rivoluzione di Velluto del 1989 dissolvesse l’ex Cecoslovacchia. E’ stato rappresentante della Slovacchia presso la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo dal 1994 al 2000. Nel 1999, dopo non essere stato preso in considerazione per un posto da ministro, ha abbandonato il Partito Democratico di Sinistra (Sdl), erede politico del Partito Comunista, per fondare la propria formazione politica, lo Smer-Socialdemocratico (Smer-Sd).

L’azzardo ha dato i suoi frutti nel 2006, quando Smer-Sd ha ottenuto un successo elettorale che ha catapultato Fico sulla poltrona di primo ministro due anni dopo l’ingresso della Slovacchia nell’Unione europea. Senza pensarci due volte, Fico ha formato una coalizione con il Partito Nazionale Slovacco (Sns) di estrema destra, dalla forte retorica anti-rifugiati e dalle spiccate inclinazioni populiste.

Fico ha sfruttato abilmente la crisi finanziaria globale del 2008 per rafforzare la sua popolarità, rifiutandosi di imporre misure di austerità. L’ingresso della Slovacchia nell’Eurozona nel 2009 ha coronato il suo primo quadriennio come primo ministro, ma le elezioni del 2010 lo hanno rispedito all’opposizione, non essendo riuscito a formare una coalizione nonostante la vittoria.

La sconfitta con Kiska

Un nuovo successo elettorale è arrivato nel 2012, dopo la caduta di una coalizione di centro-destra abbattuta dalle accuse di corruzione. Nel 2014 però è stato sconfitto nella corsa alla presidenza da Andrej Kiska, filantropo e novizio della politica.

Quando la crisi dei rifugiati ha travolto l’Europa nel 2015, Fico ha assunto una posizione dura nei confronti dei migranti, rifiutandosi di “dare origine a una comunità musulmana distinta in Slovacchia” e criticando il programma di quote dell’Ue per ridistribuire i rifugiati. Su questa piattaforma, Smer ha vinto le elezioni del 2016, ma il mandato di premier di Fico è terminato due anni dopo in seguito all’omicidio del giornalista investigativo Jan Kuciak e della sua fidanzata che ha scatenato un’ondata di sentimenti antigovernativi in tutta la Slovacchia.

Le elezioni del 2020 lo hanno visto perdere ma mantenere il suo seggio in Parlamento. Nato il 15 settembre 1964, Fico è sposato con Svetlana Ficova, con cui ha un figlio, Michal, anche se i media slovacchi sostengono che la coppia si sia separata.

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