Chiamò ‘bastarda’ Giorgia Meloni, chiesta multa di 10 mila euro per Roberto Saviano: “Non c’è onore più grande per uno scrittore”

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Potrebbe costare “caro”, ma solo in termini economici, a Roberto Saviano, scrittore, editorialista, aver dato della “bastarda” a Giorgia Meloni, all’epoca leader di FdI e non ancora primo ministro. Il pm infatti ha chiesto che Saviano venga condannato alla pena pecuniaria di 10 mila euro dal tribunale di Roma.

Lo scrittore si è difeso prima della richiesta dell’accusa sostenendo che “non c’è onore più grande per uno scrittore che mettere in difficoltà un potere politico così menzoniero”. “La critica politica non deve trascendere in offesa personale”, ha spiegato il pm Pietro Pollidori durante la sua requisitoria. “La legge è uguale per tutti è anche un noto scrittore non può stare al di sopra di essa”, ha aggiunto il magistrato.

I fatti risalgono al dicembre nel 2020, quando durante una puntata di Piazzapulita su La7, Saviano si era riferito alla Meloni chiamandola “bastarda”. L’appellativo fu espresso nell’ambito di una discussione sul tema dei migranti e sulla politica relativa alla gestione dei porti italiani.

Il passaggio della trasmissione “incriminato” è quello in cui l’autore di Gomorra, parlando della morte di un bambino della Guinea durante una traversata nel Mediterraneo, affermò: “Vi sarà tornato alla mente tutto il ciarpame detto sulle Ong: ‘taxi del mare’, ‘crociere’… viene solo da dire bastardi. A Meloni, a Salvini, bastardi, come avete potuto? Come è stato possibile, tutto questo dolore descriverlo così? È legittimo avere un’opinione politica ma non sull’emergenza”.

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