Meloni contro il Patto di stabilità: “Non posso dire sì se non posso rispettarlo. Su questo, convergenze con la Francia. Nessun ricatto sul Mes”

Pubblicità
Pubblicità

Un consiglio europeo “in chiaro e scuro”, dove restano ancora posizioni “abbastanza distanti”, specie sulla questione patto di stabilità. Giorgia Meloni parla al termine del vertice di ieri e oggi a Bruxelles, quello che ha dato il via libera ai negoziati per l’ingresso dell’Ucraina nella Ue ma che si è arenato sul bilancio dell’Unione. Per la premier italiana, però, il problema principale sono i parametri della Ue sui quali l’Europa dovrà prendere una decisione nella prossima riunione dell’Ecofin.

Il Patto di stabilità – ha precisato Meloni nel suo punto stampa – “non è stato oggetto dei lavori del Consiglio europeo, ci sono state interlocuzioni a margine, sono giorni di trattative, il tema è rimandato all’Ecofin, le posizioni sono abbastanza distanti ma bisogna lavorare ora dopo ora”. La presidente del consiglio si dice ottimista: “Penso che un accordo si possa trovare, ma non posso dire che lo abbiamo trovato”. Sul tema la Meloni non vuole parlare di “veto” ma, sottolinea, “non posso dare l’ok a un Patto che io, ma nessun governo, posso rispettare”.

Su questo, dalla parte della premier italiana ci sarebbe anche la Francia: “Ho avuto un bilaterale con Macron, poi Scholz che era seduto al tavolo accanto si è fermato. Con il presidente francese abbiamo affrontato dal tema del Patto di stabilità a tutti gli altri dossier su cui pensiamo si possa costruire una convergenza” e sul Patto “ci sono” diversi punti di “convergenza comune”. Meloni poi ci tiene a precisare che, dal suo punto di vista, non esiste alcun “link” tra Mes e Patto di stabilità: “Lo vedo solo nel dibattito italiano. Sicuramente per noi fa la differenza sapere quale sia il Patto di cui disponiamo, ma non c’è una dimensione di ricatto, nel dire ‘se non mi dai questo non faccio questo’. Non l’ho vista, nessuno ha mai posto la questione così”.

Sul bilancio Ue, invece, la soluzione sarebbe “alla portata. Per la migrazione non era previsto niente e ora ci sono quasi 10 miliardi di euro”, ha sottolineato. E sempre sul tema immigrazione, Meloni rivendica l’accordo con l’Albania per gestire il flusso di migranti, nonostante lo stop all’intesa arrivato dall’Alta corte di Tirana: “Sono ottimista ma non posso dire per quello che accade in una nazione sovrana, rispetto le decisioni di una nazione sovrana. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane e, se tutto andrà bene, faremo del nostro meglio nelle prossime settimane per accelerare ancora di più. Per ora non abbiamo bisogno di un piano B, eventualmente lo cercheremo”

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *