Ragazzo autistico escluso dal centro estivo, la denuncia della madre: “Non è così che funziona un paese civile”

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“Mio figlio è a casa, senza assistenza, è un ragazzo autistico, escluso da tutto, questo è inaccettabile, non degno di un paese che si dichiara civile. Non fa più attività sportive, non fa più piscina, perché non c’è chi l’assiste, non ha più una vita sociale, è considerato al pari di altri, che non hanno un posto nella società. Sono indignata. E’ ormai da troppo tempo, che il ragazzo non ha un’assistenza adeguata”. L’appello accorato è di Ornella Bedini, mamma di un ragazzo autistico di Appignano del Tronto, costretto a stare casa, perché nei centri estivi non c’è assistenza e lui non può essere accolto.

“Non chiedo nessun favore – sottolinea la donna –, nessun piacere, ma un diritto: c’è una legge, la 328, articolo 14, che non deve rimanere sulla carta. Mi dovete dare gli strumenti per attuarla, c’è il centro estivo, ho bisogno dell’assistenza. Se questa situazione persiste sarò costretta a ricorrere alle vie legali. Perché un figlio con difficoltà deve rimanere dentro casa? Per la burocrazia, per che cosa? Ho scritto diverse email, lui deve essere seguito, aiutato ed ha diritto all’assistenza”.  “Sono stanca – aggiunge Ornella – non si tratta così un ragazzo in difficoltà, mio figlio rimane chiuso in casa”. Mentre la macchina burocratica si aziona l’adolescente rimane chiuso in casa dove trascorrerà lunghe e solitarie giornate. La sua disabilità e le barriere burocratiche gli impediscono di essere una persona normale, ancora una volta.

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