Colori Regioni: chi passa in arancione e chi rimane in rosso nella settimana di Pasqua. Ma c’è la corsa dei governatori a nuovi divieti

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Mezza Italia, cioè sette Regioni tra le quali quasi tutte le grandi realtà del Nord e una Provincia, resterà in zona rossa almeno fino alla settimana dopo Pasqua, quindi fino a lunedì 12 aprile. Tra queste c’è la Val D’Aosta, che da lunedì entrerà nello scenario con più restrizioni. Le altre e cioè il Friuli Venezia Giulia, l’Emilia-Romagna, il Piemonte, la Provincia di Trento, le Marche, la Lombardia e la Puglia sono già rosse. Nello stesso colore c’è anche il Veneto, che è in bilico. Solo oggi si capirà se potrà tornare in arancione prima, cioè da dopo Pasquetta, o se avrà lo stesso destino degli altri. Sempre lunedì 29 il Lazio invece passerà in arancione.

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Con l’Rt che sta un po’ migliorando in tutto il Paese, è l’incidenza a determinare i destini delle realtà locali. Nell’ultimo dpcm si è previsto che quando i casi settimanali sono più di 250 per 100mila abitanti scatta la zona rossa. E nei provvedimenti precedenti si specificava che è necessario restare in questa condizione per 14 giorni prima di poter passare in arancione, sempre che per due monitoraggi consecutivi della Cabina di regia (che si svolgono il venerdì) la Regione o la Provincia abbia dati compatibili con lo scenario con meno restrizioni. La settimana che sarà presa in considerazione domani per il calcolo va dal 19 marzo ad oggi. Ma valutando la tendenza delle varie Regioni si può già dire con un basso rischio di errore chi è in uno scenario rosso e ha quindi davanti almeno due settimane di questo colore. Se poi in una o più Regioni i numeri non dovessero essere buoni nemmeno il venerdì prima di Pasqua, il rientro all’arancione slitterà di un’altra settimana e così via.

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Già ieri, in base ai dati sull’incidenza a 6 giorni, Friuli, Emilia-Romagna e Piemonte avevano più di 250 casi per 100mila abitanti. Trento, Marche, Val d’Aosta, Lombardia e Puglia erano poco sotto, certamente con i casi di oggi supereranno la soglia posta dal governo. Poi c’è il Veneto, che con i nuovi contagi di oggi potrebbe toccare proprio i 250. Se resterà sotto la soglia e anche la prossima settimana avrà dati compatibili con l’arancione, da dopo Pasqua potrà entrare in questo scenario. Altrimenti sarà nella stessa condizione delle altre. A  rischiare è anche la Toscana, oggi arancione, che però negli ultimi due giorni ha avuto una riduzione di casi che sembra allontanare l’ipotesi del cambio di colore. Ma non sono escluse sorprese.

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Il secondo spostamento sarà invece quello del Lazio. L’Rt, che dovrà essere confermato domani dal monitoraggio della Cabina di regia, è intorno all’1, cioè ben distante dall’1,25 che porta in rosso. Sull’incidenza la Regione non ha problemi perché ha numeri abbastanza bassi. Quindi può sperare di riaprire le scuole a partire da lunedì prossimo.

In Sardegna prorogato l’obbligo del tampone

Con un’ordinanza notturna il presidente della Regione Christian Solinas ha prorogato al 6 aprile prossimo l’obbligo di sottoporsi al test per il Covid per chi arriva in Sardegna. Il provvedimento prolunga la validità dell’ordinanza del 5 marzo scorso che, altrimenti, sarebbe scaduta oggi. Quindi, per arrivare in Sardegna bisognerà sottoporsi al test per il Covid o sbarcare già col certificato di vaccinazione, dopo aver ricevuto entrambe le dosi previste. Chi non vorrà fare i test, dovrà osservare un periodo di isolamento fiduciario di 10 giorni nel domicilio che avrà in Sardegna. A parte l’obbligo di registrarsi sull’home page della Regione o con l’app Sardegna Sicura, introdotto già quest’estate, è confermato anche quello di dimostrare la negatività al coronavirus. Lo si potrà fare già prima della partenza, sottoponendosi a un esame diagnostico molecolare del tampone rino-faringeo o a tampone antigenico non oltre le 48 precedenti il viaggio. Altrimenti restano tre possibilità: a parte quella della quarantena, chi arriva potrà sottoporsi al test nei punti che la Regione ha allestito negli in porti e aeroporti. Se sarà negativo, nessun problema: si potrà passare, con la raccomandazione di indossare la mascherina, evitare i contatti con terze persone e di sottoporsi di nuovo a tampone antigienico, da un sanitario di fiducia, al quinto giorno successivo al quello del primo test. Chi non volesse farsi testare in porti o aeroporti, dovrà farlo, entro 48 ore, in una struttura autorizzata (pubblica o privata accreditata), a proprie spese, con l’onere di comunicare l’esito del tampone molecolare all’Azienda sanitaria competente.

La Puglia vuole chiudere le attività commerciali alle 18

La Puglia vuole rafforzare le misure in vista della Pasqua. Il governatore Michele Emiliano sta per firmare un’ordinanza che prevederebbe la chiusura anticipata di tutte le attività commerciali alle 18 tranne per i generi alimentari, la chiusura di tutte le attività commerciali per la domenica delle Palme e nei weekend di Pasqua e Pasquetta (sabato, domenica e lunedì), raccomandazioni su asporto, contingentamento nei supermercati.

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