Denuncia un’aggressione ma le telecamere lo inquadrano mentre si procura da solo le ferite: vigile di Busto Arsizio a processo per simulazione di reato

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Da vittima di una vile aggressione, denunciata a febbraio, a imputato per simulazione di reato, falso, truffa ai danni di un ente pubblico e procurato allarme. Con queste accuse oggi un agente della Polizia Locale di Busto Arsizio è stato rinviato a giudizio dal gup di Busto Arsizio Stefano Colombo.

Quando i suoi colleghi hanno visionato i filmati della telecamera che inquadrava la zona dell’aggressione, infatti, non potevano credere ai loro occhi. Nelle immagini era visibile l’agente di Polizia Locale che sfregava sia la gamba che la faccia contro il muro con l’intento di procurarsi le ferite.

A febbraio di quest’anno il 31enne, da poco entrato in servizio al comando di Busto Arsizio, aveva denunciato di aver subito un’aggressione da parte di due sconosciuti che – secondo il racconto – lo avevano colpito alle spalle mentre controllava la regolarità della sosta di alcune auto in una via del centro, sferrandogli calci e pugni e facendolo cadere rovinosamente a terra. L’obiettivo di questa messa in scena sarebbe stato quello di evitare i turni di pattugliamento da solo.

Dei due energumeni descritti, infatti, non c’era nessuna traccia e l’indagine, chiesta anche dall’assessore alla Sicurezza Salvatore Loschiavo che aveva espresso solidarietà al dipendente, ha svelato che si sarebbe trattato di una messa in scena.

A seguito della vicenda alcune sigle sindacali avevano colto l’occasione per denunciare la scarsa sicurezza per gli agenti della Locale, sottolineando che la vittima dell’aggressione era stata mandata sola, senza formazione e senza arma allo sbaraglio. Il danno di immagine per l’amministrazione comunale è stato evidente e proprio per questo il Comune di Busto Arsizio si è costituito parte civile nel procedimento attraverso l’avvocato Riccardo Piga. A marzo inizierà il processo.

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