Feste e storie social, il mondo dorato di Maria Carmen Lorusso e la zona grigia barese

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L’inchiesta della Procura di Bari sulla zona grigia, anzi nera, nerissima come la pece, della città, ha avuto il merito di offrirci lenti speciali per guardare la città. Occhiali che vietano di guardare in alto, di girare la testa dall’altra parte, di distrarsi, di dire “io non c’ero”, “non ho capito”, “non ho visto”, perché invece tutto era lì davanti, chiaro, anzi luccicante come le paillettes dei vestiti da sera, maculato come le mise delle serate a tema al ristorante L’Argenteria, esclusivo come le feste di Carnevale al Circolo della Vela o al Tennis, elegante come le serate greche a Rosa Marina, glamour come quelle a Porto Cervo, abbaglianti come la neve di Courmayeur: ecco, quelle lenti sono il profilo Instagram di Maria Carmen Lorusso, Mari, un po’ consigliera comunale, un po’ influencer, un po’ amica ed eletta dei mafiosi.

A Bari le mani del clan sulle comunali 2019: 130 indagati. Arrestati Giacomo Olivieri e Maria Carmen Lorusso: “Lui procacciatore di voti per la moglie in consiglio”

Nel tempo delle analisi alla Chiara Ferragni, il profilo di Marylorux — event manager, consigliera comunale e autrice del libro Lo spread dell’amore, come da descrizione — è uno straordinario zibaldone contemporaneo della Bari di oggi, un racconto implacabile di quello che siamo e che non vogliamo vedere, una cosa a metà tra Vanzina e Sorrentino, tra il ridicolo e il pericoloso, tra la chirurgia plastica e la mafia. Cose con cui conviviamo ogni giorno e che invece ci meravigliano leggendole negli atti giudiziari. Per dire: alla sera Mary era al Manicomio, locale di via Cardassi, con il gruppo delle amiche di Rosa Marina. Sono professioniste, madri e mogli di professionisti, posavano sorridenti dietro all’ironico cartello: “Guardo i porno”.

Al mattino Mary parlava invece così. Siamo a pochi giorni prima delle elezioni del 2019 e si trovano attorno a un tavolo Maria Carmen. Sua madre, Bianca. Suo padre, Vito. E suo marito, Giacomo. Di un paziente speciale: un parente stretto del boss dei boss Savinuccio Parisi. Malato di tumore, che il padre di Mary doveva curare. «Vedi che il 28 andrò ad accompagnare Gaetano a Milano, alla visita di controllo», diceva il dottore. Giacomo rispondeva: «Se il 27 esce un brutto risultato, buttalo giù dalla macchina». Interveniva Mary: «Bravo, non lo accompagnare proprio».

Si parla di elezioni: il 28 a Bari si votava e Olivieri aveva chiesto i voti per Mary: «A proposito: gli hai mandato un messaggio? Le sezioni di Japigia io ce le ho tutte (sotto controllo)». «Tranquillo», risponde l’oncologo. Per poi aggiungere: «Che quello non ha lunga vita eh, non arriva alla fine dell’anno». Interviene Giacomo: «L’importante è il 28 maggio!». «Certo, almeno fino al 28 maggio». La signora Bianca si indigna: «Ma che cosa terribile che dite! Ma fate schifo!». Ecco, all’improvviso la lucidità. Ma chi ha fatto come lei? Chi li ha guardati per quelli che erano, Giacomo e Maria Carmen, vestiti da centurioni e dame romane prima di una festa al circolo cittadino, chi le ha detto: «No, con voi a cena no» o «magari la fascia da sindaco al Circolo Unione per il concerto di beneficenza, lasciamo perdere?». Come hanno fatto a non capire che la loro “consigliera del cuore”, la loro “amica speciale” — sono tutte didascalie alle fotografie. E peccato che non sono più visibili le imperdibili storie di Instagram, in cui Mary raccontava 24 ore su 24 la sua vita Smeralda, un cult per gli amanti del genere — dicevamo, come la “Bari bene” non ha visto tutto quel grigio dietro le luci puntate per la foto Instagram?

Hanno detto: «Sembriamo tornati ai tempi di Tarantini». E invece no, forse è peggio, perché il mondo di Gianpi era a suo modo coerente, il successo con la scorciatoia della droga e del sesso, l’aereo carico di mozzarelle che parte per la Costa Smeralda. Ma qui si possono ascoltare parole inimmaginabili. Una consigliera comunale che commenta il voto con Bruna Montani, la cugina del capoclan: «Mi hanno tradito quelli che mio padre ha salvato la vita», dice Mary. E la Montani: «Ho trovato persone che dovevano votare me, e ho trovato anche gli scrutini, se ne sono scappati quando hanno visto a me… perché ho fatto il bordello poi negli scrutini io… gli ho dato uno schiaffo pure». «Hai fatto bene» le urla Mary, la signora bene. «Ci hanno traditi parecchi, Meri. Ma al tempo, tutto al suo tempo, tutto avrà un tempo…». dice Bruna. «Bravo: mo avremo le sezioni e ci divertiremo Bruna, ci prenderemo un bel caffè da zia Mariella, a una a una li dobbiamo prendere, a una a una…». Bruna aveva capito tutto.

Ma davvero l’altra Bari non aveva capito niente degli Olivieri? Non soltanto la politica: chi li ha candidati (il centrodestra) e chi li ha accolti (l’amministrazione di centrosinistra). Davvero non si erano chiesti da dove arrivavano i 15,2 milioni di euro (il conto è della Finanza) che hanno speso in nove anni? La Fondazione Maria Rossi è stato il secondo ente a ricevere l’8 per mille in Puglia, dopo San Giovanni Rotondo. Grazie a una rete di commercialisti e Caf compiacenti. Dov’erano? Perché hanno fatto barrare quella casella? Perché hanno consentito che soldi destinati alla beneficenza e alla ricerca finissero nelle borse, nei viaggi di Mari?

A proposito: fra tutte, illuminante è una delle conversazioni tra la famiglia: «Mari», le dice il marito, dopo l’elezione, «non mollare il posto da consigliere perché è oro: stipendio, stacchi dalla maternità che ti paga l’Inail…». La moglie è convinta: «Ma certo, è un posto fisso per cinque anni (…) Ma allora perché tu dici che una delle richieste da fare a Emiliano è il posto fisso?». Perché poi possiamo tutti sognare di essere un film di Vanzina. Ma alla fine viviamo sempre in uno di Checco Zalone.

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