Inchiesta Gasparri, il Senato dice no a Report: rigettata richiesta documenti sui conflitti di interesse

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Porte chiuse per la richiesta di Report: la trasmissione Rai aveva richiesto al Senato un’attestazione di quanto dichiarato da Maurizio Gasparri, in materia di eventuali incompatibilità, nei documenti depositati in occasione della sua elezione. L’inchiesta televisiva delle scorse settimane ha denunciato che l’attuale capogruppo di Forza Italia è presidente dal 2021 della società di sicurezza informatica Cyberealm, ma questa sua attività, sostiene Report, non è stata dichiarata nella documentazione che ogni deputato e senatore deve produrre per stabilire la compatibilità con l’incarico in parlamento.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) articolo Gasparri]]

La Giunta per le immunità parlamentari all’inizio di novembre, dopo la messa in onda della trasmissione, ha aperto un’istruttoria per far luce sulla vicenda. E ora è arrivato il voto che rigetta la richiesta di documenti avanzata da Report. La maggioranza ha votato contro l’invio della comunicazione, appoggiata da Italia Viva, mentre Pd, M5s e Avs a favore.

La pratica è gestita dal comitato incarichi a guida del Manfredi Potenti (Lega) che avrà il compito di valutare quali documenti acquisire e se avviare eventuali audizioni. La parte più animata intorno all’affaire Gasparri ha riguardato sin dall’incardinamento la richiesta della trasmissione di avere la parte della documentazione che riguarda l’ex vicepresidente del Senato e che, poiché contiene dati sensibili, non è pubblica in tutte le sue parti, ma visibile solo su richiesta.

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