L’amore più forte del tradimento: così Nicola decise di accompagnare Vanessa Ballan a denunciare lo stalker

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Sul piccolo cortile della bifamiliare, davanti all’ingresso, sono sistemati una jeep giocattolo con il motore elettrico, un monopattino, una bicicletta e un camion di plastica. Giocattoli di bambino in grado di raccontare una famiglia che non c’è più. E infatti, sugli stipiti del cancello, ci sono le orchidee e i fiocchi rossi a ricordarlo: qui, in questa bifamiliare, è morta un’altra donna. Ma nell’ennesima storia di ossessione, violenza e possesso, c’è la figura di un uomo che spicca per l’esatto opposto. Nicola Scapinello, 28 anni, il compagno in grado di perdonare, il padre amputato, il giovane genitore che ora si carica sulle spalle tutto ciò che resta.

La storia insieme

È chiuso in casa con i genitori il ragazzo che per 11 anni ha vissuto con Vanessa Ballan. Si erano conosciuti a scuola, senza mai lasciarsi. Nei loro profili Instagram ci sono due date incorniciate dai cuoricini: 16 novembre 2012, l’inizio della convivenza e 21 aprile 2019, la nascita del loro primogenito. Le foto sui social ritraggono le tappe di quella che è stata la loro vita insieme: i viaggi, le vacanze al mare, i momenti felici.

“Non riuscirò mai a dimenticare ciò che ho visto in casa mia”, ripete ora disperato, con i parenti stretti attorno, che devono occuparsi di lui, ma anche del suo bambino di 4 anni.

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La denuncia

Nicola Scapinello, che lavora per l’impresa edile di famiglia, per mesi è rimasto all’oscuro di tutto. Poi una sera Vanessa Ballan lo affronta in lacrime e gli racconta del tunnel da cui non riusciva più ad uscire. Gli spiega di quell’uomo minaccioso conosciuto un supermercato, lo convince del fatto che la situazione è seria. Dopo averla spintonata e minacciata di morte all’Eurospin, aveva anche scavalcato il cancello di casa per dimostrarle che poteva arrivare a tiro ogni volta che voleva. E che non temeva di farsi scoprire.

Nicola, con coraggio e dignità, le dà subito sostegno e aiuto. La perdona, vuole andare avanti. E così il 25 ottobre scorso insieme si presentano in caserma dai carabinieri per sporgere denuncia. Il giorno successivo vanno anche in Procura. La situazione sembrava risolta, nel frattempo era arrivata anche la notizia della seconda gravidanza.

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Il giorno dell’omicidio

Ma la preoccupazione c’era sempre, lo racconta anche la cronologia dei messaggi di martedì mattina. Nicola e Vanessa si scrivono su Whatsapp tutta la mattina e quando dalle 11.47 lei non risponde più, lui abbandona il cantiere e corre a casa. La porta finestra in frantumi, gli schizzi di sangue all’ingresso, il corpo di Vanessa rannicchiato nel sottoscala.

È stato Nicola Scapinello a dare l’allarme. Raccontano i carabinieri di essere riusciti a fermare il pulmino dei bambini dell’asilo appena in tempo, per evitare che il figlio di 4 anni venisse scaricato davanti a casa, scoprendo così che la mamma era stata uccisa. Giorgio Piva, parroco di Riese Pio X, riesce a trovare solo poche parole: “Dio aiuti con la sua forza Nicola, il suo bambino e tutti i familiari”.

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