Meloni: “Il Mes? Dibattito molto ideologico e italiano”. E sul Patto di stabilità: “Vedo spiragli per una soluzione”

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Il Mes? “E’ un dibattito molto ideologico e italiano, testimonia la strumentalità di certe posizioni. Non si può parlare del Mes se non si conosce il contesto”. Parla così del Meccanismo europeo di stabilità Giorgia Meloni. Intervenendo in videocollegamento alla presentazione del libro PhotoAnsa 2023 la premier torna a parlare di uno dei nodi del suo governo, quel Mes che l’Europa chiede di ratificare al più presto e che la Lega osteggia. “Un governo serio tiene conto del contesto, e in quel contesto fa calare degli strumenti. Perché parliamo di strumenti e non di totem ideologici. E io così ragiono. Quando saprò quale è il contesto nel quale mi muovo saprò anche che cosa secondo me bisogna fare del Mes”.

Parlando poi della riforma del Patto di stabilità, la presidente del Consiglio ha chiarito: “Il tema per noi è degli investimenti. Dopo di ché la trattativa è aperta, noi stiamo portando avanti un approccio pragmatico e credo che non si possa dire di sì a un Patto di stabilità che nessuno Stato potrebbe rispettare perché non sarebbe serio da parte nostra. Io vedo spiragli per una soluzione seria che tenga conto del contesto in cui operiamo”.

Un’occasione per parlare anche del conflitto tra Russia e Ucraina. “E’ giusto continuare a sostenere l’Ucraina – ha osservato la presidente del Consiglio – banalmente perché se consentiamo che saltino le regole del diritto internazionale gli scenari di crisi si moltiplicheranno”.

Il conflitto in Medio Oriente

Parlando del conflitto in Medio Oriente, Meloni ha osservato: “L’antisemitismo “è un cancro che si deve sconfiggere”. E ha aggiunto: è un problema reale, che sta crescendo in tutta Europa e in Occidente, spesso mascherato da critica verso Israele. Le tante manifestazioni convocate come manifestazioni a favore Palestina e poi risoltesi in manifestazioni che inneggiavano ad Hamas credo ne siano una spia molto preoccupante, perché sono due cose molto diverse”. Poi ha concluso: “Bisogna darsi dei tempi, l’Unione europea può giocare un ruolo non secondario, e un ruolo importante lo gioca l’Autorità nazionale palestinese, a cui dobbiamo restituire un ruolo. L’altra priorità a cui ci stiamo dedicando è quella degli aiuti militari, per la situazione a Gaza. È molto importante – ha detto – che si continui a fare questo lavoro con le altre nazioni per una de-escalation. E poi c’è l’interlocuzione con Israele che continua in modo costante. Dobbiamo lavorare con responsabilità la crisi non diventi il conflitto che secondo me Hamas voleva procurare”.

Il sostegno a Kiev

Meloni ha colto l’occasione anche per parlare di Kiev. “È giusto continuare a sostenere l’Ucraina – ha osservato la presidente del Consiglio – banalmente perché se consentiamo che saltino le regole del diritto internazionale gli scenari di crisi si moltiplicheranno”.

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