Inzaghi, Sabatini si scusa per suo errore e mi taglia la testa

Pubblicità
Pubblicità

“Il momento della separazione è sempre complicato, specie quando si subisce la decisione.    Salerno in pochi mesi mi è entrata dentro. In giro per le strade, tifosi e gente comune mi fermano, con rammarico e dispiacere, per un saluto, una foto, una stretta di mano.    L’unica parola che ora sento di dire dal cuore è: ‘grazie’. Per l’accoglienza, la stima e la fiducia”. Lo ha scritto sui social Filippo Inzaghi, ex allenatore della Salernitana che ha voluto ringraziare l’ambiente senza risparmiare stoccate a proprietà e dirigenza.    “Non sento il peso di un fallimento, sento – afferma – la debolezza di una missione incompiuta non per mia volontà, assieme al grande senso di responsabilità per una città e una tifoseria tra le più belle d’Italia. Confermo che per due volte ho provato a scuotere l’ambiente dall’interno, paventando le mie dimissioni ma sono sempre stato persuaso a continuare perché in fondo anche per me vale una sola frase: fino alla fine”.    “Ho sposato il progetto con trasparenza – prosegue Inzaghi – e quest’ultima è ciò che avrei voluto, soprattutto sul mercato che, a mio avviso è stato tardivo e non in linea. A poco servono oggi le frasi consolatorie del direttore Sabatini, anche perché non vedo il senso di chiedere scusa su un proprio errore e tagliare la testa ad un altro. Io vivo per il calcio e per la lealtà che mi ha insegnato è per questo che amo la tifoseria, perché è leale e purtroppo è ciò che vorrei anche all’intero dell’ambiente ma forse sono utopico”.    Inzaghi ha infine augurato buona fortuna alla Salernitana. “A poco servirebbe dire che la Dea bendata con noi ha girato la testa da un’altra parte. Ora spero tutto ritorni a girare come la piazza merita ed auguro ai miei giocatori di continuare il percorso di crescita iniziato 3 mesi fa assieme! Li abbraccio tutti con affetto, vi abbraccio tutti con affetto e sempre ‘Macte animo’”.   
Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *