Fleximan, i sindaci si arrendono e si schierano con il vendicatore degli autovelox: “Non ne metteremo di nuovi”

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L’abbattitore seriale di autovelox continua a mietere pali d’acciaio con rilevatori di velocità e il quindicesimo raid segna una svolta: per la prima volta c’è una rivendicazione (“Fleximan sta arrivando”, scritto a caratteri cubitali su un foglio A4) e adesso si apre anche una breccia nel muro delle istituzioni. Alcuni sindaci si arrendono e già si affrettano a dire che non li installeranno più.

Difendere il consenso

“L’autovelox abbattuto non verrà ripristinato”, annuncia Sarah Gaiani, sindaca di Villanova di Camposampiero (Padova) e presidente della Federazione dei Comuni del Camposampierese. Non dev’essere facile per gli amministratori tenere la barra dritta di fronte a un fenomeno del genere. Da un lato c’è la legalità da preservare, dall’altro bisogna difendere il consenso.

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Fleximan osannato sui social

E se qualcuno è disposto a muoversi di notte con la mola a disco, ben sapendo di avere alle calcagna i carabinieri di mezzo Veneto, e se questo qualcuno è pure osannato dai commentatori del web, allora significa che una riflessione bisogna farla. Questa è la crisi d’identità che stanno vivendo numerosi sindaci, dopo essersi sfregati le mani per anni di fronte ai bilanci comunali tornati in attivo grazie alle multe degli eccessi di velocità.

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La sollevazione popolare

“Dai fatti di Cadoneghe della scorsa estate, territorio a noi vicino, abbiamo aperto una riflessione su questo mezzo di deterrenza e sulle ricadute. Faremo tutte le valutazioni del caso ma, al momento, il ripristino dell’autovelox di via Piovego a Villa del Conte non è all’ordine del giorno”, dice ancora Gaiani. E quando parla di Cadoneghe si riferisce alla sollevazione popolare che c’è stata la scorsa estate, culminata in un attentato esplosivo contro l’autovelox, in una class action degli automobilisti multati e pure in un’inchiesta con risvolti penali in Procura a Padova.

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“Dobbiamo serenamente riflettere

Anche Antonella Argenti, sindaca di Villa del Conte, sta vivendo un momento di forte conflitto. “Indubbiamente condanno l’atto di vandalismo e ovviamente non condivido questa giustizia fai da te”, ha detto al Mattino di Padova. “Tali fatti però ci devono far riflettere seriamente, sia come amministratori così come anche autorità di pubblica sicurezza”.

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I costi del ripristino

C’è anche un tema di costi che concorre. Recuperare, aggiustare e installare nuovamente un autovelox fisso può costare anche oltre 20 mila euro e per i Comuni più piccoli non è immediato reperire cifre simili.
“Serve un nuovo patto con gli automobilisti”, dice Giorgio Capuis, presidente di Aci Veneto. “Questi apparecchi contribuiscono a rendere le nostre strade più sicure, su questo non si discute. Però noi in qualche caso abbiamo espresso qualche dubbio di fronte a casi, anche di piccoli Comuni, con incassi milionari”.

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Il numero eccessivo di autovelox

Aci Veneto chiede regole chiare e trasparenti. “Il numero di autovelox nel nostro Paese è eccessivo, anche paragonandolo con quello di Gran Bretagna, Francia e Germania”, ammette Capuis.
Intanto anche i carabinieri fanno le loro mosse. Il colonnello Michele Cucuglielli, comandante provinciale di Padova, ha annunciato di aver intensificato i controlli nella fascia notturna che va da mezzanotte alle 6 del mattino: quella più gettonata da Fleximan, nomignolo scelto per questo vandalo seriale, che nella città di Padova si è pure guadagnato un murale: c’è l’eroina di Kill Bill con la katana in una mano e l’autovelox tagliato nell’altra.

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