Usa, verso l’incriminazione di Hunter Biden

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New York – Il governo Biden cercherà l’incriminazione di Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti e capo del’amministrazione americana. Con una decisione che ha colto di sorpresa i legali difensivi, il super consigliere David Weiss ha preannunciato in una lettera inviata alla corte la decisione di chiedere velocemente la messa in stato d’accusa di Biden Jr. entro il 29 settembre, in modo da evitare che per alcuni reati scatti la prescrizione. La decisione arriva dopo che a luglio la giudice del Delaware Maryellen Noreika aveva congelato il patteggiamento raggiunto tra le parti e che avrebbe evitato l’incriminazione e la possibile incarcerazione del figlio del presidente. La procura federale seguirà le indicazioni dello Speedy Trial Act, una legge che dal 1974 fissa tempi ristretti per procedere con l’incriminazione. Weiss ha spiazzato i legali di Hunter Biden, ma anche i rappresentanti Repubblicani che avevano considerato la nomina del procuratore, tra l’altro nominato in passato da Donald Trump, come lo strumento legale per insabbiare tutto. La Casa Bianca aveva dichiarato che non avrebbe interferito con l’inchiesta. “Lo Speedy Trial Act – scrive Weiss alla corte – richiede che il governo ottenga una risposta dal gran giurì su un’incriminazione entro il 29 settembre. Il governo intende cercare una risposta entro quella data”.

Le accuse

Nel documento non si indicano quanti saranno i reati contestati. Nel 2018 Hunter aveva acquistato un revolver in un’armeria nel Delaware. Il figlio dell’allora ex vicepresidente aveva mentito al momento di compilare il modulo federale per ottenere l’autorizzazione all’acquisto. Aveva giurato di non essere dipendente dagli stupefacenti, nonostante fosse alle prese con gravi problemi legati al consumo di cocaina. Mentire su un modulo dell’Fbi è considerato un crimine grave. Biden tenne la pistola per undici giorni, fino a quando la sua compagna, Hallie, vedova di Joe Biden, il fratello di Hunter morto per un cancro al cervello nel 2015, dopo aver trovato l’arma, l’aveva buttata tra i rifiuti di uno store. Un uomo, rufolando nella spazzatura, aveva trovato la pistola e l’aveva consegnata alla polizia. Da lì era emerso il nome del celebre proprietario. A questa accusa si aggiunge l’evasione fiscale: Hunter non avrebbe denunciato per due anni i guadagni ottenuti come consulente di società all’estero. I Repubblicani alla Camera stanno spingendo da settimane per ottenere una serie di fascicoli dell’inchiesta sul figlio del presidente, nella speranza di trovare qualcosa da utilizzare per attaccare Biden in vista delle elezioni presidenziali del 2024. L’inchiesta avviata dalla commissione Giustizia della Camera finora non ha trovato documenti compromettenti.
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