“Lei è di mia proprietà”. Arrestato lo stalker di una studentessa 19enne: si erano conosciuti durante la settimana della moda

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Si erano conosciuti a settembre durante un evento della Settimana della moda. Lui 36 anni, nato in Belgio ma con un finto nome italiano pronunciato per presentarsi; lei 19, studentessa straniera a Milano per seguire un corso. «Mi ha chiesto di lavorare per lui come modella, ci siamo scambiati i numeri», racconterà tempo dopo la ragazza ai carabinieri, terrorizzata. Perché quell’uomo fin da subito inizia a perseguitarla: raffiche di messaggi, appostamenti sotto casa, sassi lanciati contro la finestra, foto della donna pubblicate su un sito di incontri, minacce di morte a un amico della vittima “colpevole” di frequentarla.

L’incubo sembra essere finito l’altro ieri, 8 marzo. I carabinieri del nucleo Radiomobile hanno arrestato lo stalker in flagranza di reato in un bar della città: era tornato a cercarla. Come aveva fatto la sera prima. Come faceva da mesi. Portato a San Vittore, oggi sarà interrogato dal giudice.

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Dopo l’incontro dello scorso settembre alla Fashion Week e con la prospettiva di una carriera, a novembre i due si vedono a cena in un ristorante. Lei capisce subito che qualcosa non va: «Non ha mai parlato di lavoro, le sue intenzioni erano altre. Gli ho detto che non ero interessata a una relazione. Ho notato in lui una reazione strana». Inizia la persecuzione: telefonate e messaggi «in continuazione, di giorno e di notte». Richieste di incontro insistenti: «Ho cominciato ad avere paura di lui».

L’uomo arriva a contattare su Instagram un amico della studentessa: «Gli ha detto che non doveva più frequentarmi, ha minacciato di morte lui e la sua famiglia». Stesso comportamento con altri utenti che la seguono sui social, che iniziano a bloccarla per non avere problemi. Cresce l’ansia: «A dicembre ha iniziato a presentarsi sotto casa mia, gridava dalla strada, lanciava sassi contro la finestra». La 19 enne viene contattata anche da numeri anonimi, riceve la foto del portone di casa e di un coltello. Un giorno, “scortata” dai suoi amici che la vegliano a distanza, decide di affrontarlo per chiedergli di smetterla, di andarsene. Lui la strattona per un braccio, poi sembra desistere, invece nei giorni successivi torna alla carica pure con la coinquilina della studentessa: «Lei è di mia proprietà», è il messaggio da recapitare alla diretta interessata.

E non si ferma: pubblica le foto della ragazza su un sito per escort e arriva persino a cancellare il suo profilo Instagram, sostenendo di aver pagato mille euro un hacker per farlo. Già a fine 2023 parte una prima denuncia e scattano le indagini. Lui nel frattempo lascia Milano per qualche settimana ma torna a febbraio. Si comporta come prima. Il 7 marzo la studentessa chiama le forze dell’ordine perché capisce che lui è tornato sotto casa: all’arrivo delle divise, però è già scappato.

Si tradisce il giorno dopo. È l’ora di pranzo, la ragazza è al bancone di un bar nella zona est della città, al telefono con un amico. Si volta, vede lui che la fissa. Rimane calma, lo invita a sedersi a un tavolino, la persona al telefono intuisce dal disagio che si tratta di lui e chiama il 112. Arriva una gazzella dei carabinieri, i militari li trovano ancora seduti al tavolino. Lei viene portata al sicuro. Lui, nelle ore successive, a San Vittore.

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