I La Sad portano sul palco dell’Ariston il tema del suicidio. “Fondamentale chiedere aiuto”

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I La Sad con la loro Autodistruttivo portano sul palco nella loro prima esibizione al Festival di Sanremo 2024 un tema sociale importantissimo, quello del suicidio tra i giovanissimi. Al termine dell’esibizione, il trio punk milanese ha arricchito la performance sanremese con l’uscita in scena di tre ragazzi con in mano un cartello che riportava la scritta ‘non parlarne è un suicidio’. “’Sad’ vuol dire triste, ma da quella tristezza possono nascere tante cose: in questo caso è nata una vera e propria famiglia, capace di affrontare tematiche difficili in modo inclusivo e sincero”, hanno detto i tre musicisti.

Un tema tabù

L’esibizione ha portato sul palco dell’Ariston un tema estremamente delicato, troppo spesso un tabù, che tocca da vicino i La Sad e, come loro, tantissimi giovani e adulti, in Italia e nel mondo: il suicidio. Accanto a loro nella prima serata della 74esima edizione del Festival di Sanremo, l’associazione Telefono Amico Italia, che ha potuto raccontare alcune delle sue storie.

“È fondamentale chiedere aiuto”

“A volte sembra tutto buio. A volte sembra che nulla vada per il verso giusto. A volte ci si sente sbagliati per questo mondo, ma è fondamentale chiedere aiuto. L’ascolto e il sostegno psicologico sono gli elementi essenziali da cui partire per affrontare un disagio, ma anche l’arte e la musica possono fare tanto: sono linguaggi attraverso i quali spesso è più facile superare il proprio dolore, soprattutto per i più giovani”, spiegano.

Dal dolore un’occasione di crescita

Il gruppo La Sad nasce nel 2020, quando nelle vite di Theø, Plant e Fiks c’era il buio a fare da padrone. Hanno convissuto in un monolocale – il Sad Castle – e tra quelle quattro mura hanno trasformato il dolore e la tristezza che li accomunava in un’occasione di crescita. La speranza – dicono i tre ragazzi – è che tutti trovino il loro sguardo aperto verso il futuro.

#nonparlarneè1suicidio

Telefono Amico Italia riceve oltre 100mila richieste di aiuto ogni anno e, dal 1967 quasi 600 volontari mettono a disposizione il proprio tempo offrendo ascolto, in maniera gratuita, a chiunque provi solitudine, angoscia, tristezza, sconforto, rabbia, disagio e senta il bisogno di condividere queste emozioni o pensieri.

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