Gas, il rialzo Iva pesa sulle bollette. Nomisma: a gennaio +9%

Pubblicità
Pubblicità

MILANO – Il calo del prezzo del gas non basta. A gennaio le bollette potrebbero infatti registrare una crescita del 9%, per effetto della fine dell’Iva agevolata al 5%. È quanto evidenzia il presidente di Confindustria Energia Davide Tabarelli. Le bollette elettriche invece nel secondo trimestre del 2024 potrebbero scendere del 5% rispetto al trimestre precedente, per il calo della domanda e l’aumento di produzione di nucleare e rinnovabili.

Tabarelli fa riferimento ai prezzi di gas e luce sul mercato tutelato, fissati dall’autorità pubblica dell’energia, l’Arera. Il mercato tutelato continuerà ad esistere anche dopo il 10 gennaio per il gas e il primo luglio per la corrente, solo per gli utenti vulnerabili (a basso reddito, anziani, malati e in zone disagiate). Le sue tariffe continueranno ad essere un valore di riferimento anche per il mercato libero. “Dovessero i prezzi mantenersi su questi livelli – spiega Tabarelli – le bollette del gas di gennaio 2024, calcolate ad inizio febbraio, avranno sì un calo della componente energia, ma compensato dalla maggiore tassazione, per il ritorno dell’Iva all’aliquota normale del 22% (10% per consumi fino a 480 metri cubi all’anno), contro il 5% applicato dopo la crisi a partire da fine 2021”.

Gas, scatta la fine del mercato tutelato. Ecco cosa succede a chi non ha ancora scelto

“Nel complesso – prosegue Tabarelli – si avrà un aumento limitato al 9%, con la tariffa che passerà a 1,06 centesimi per metro cubo, contro 0,98 di gennaio. Per la famiglia tipo, che consuma 1.400 metri cubi all’anno, la maggiore spesa su base annua sarà di 119 euro, quasi il 30% rispetto ai picchi di un anno prima”.

“Il calo dei prezzi del gas aiuta il ribasso di quelli elettrici in borsa – spiega il presidente di Nomisma – in quanto è la prima fonte per la produzione elettrica nel nostro paese. Inoltre, il calo della domanda, per rallentamento dell’economia, e il maggiore apporto delle rinnovabili e delle importazioni di nucleare dalla Francia, aiutano l’abbondanza di offerta e la debolezza delle quotazioni”.

“Se dovesse perdurare tale debolezza sul mercato internazionale – conclude Tabarelli – è possibile prevedere, per il secondo trimestre 2024 (aprile, maggio e giugno), un ulteriore calo delle bollette di circa il 5%, a 24 centesimi di euro per chilowattora. Riduzione che si tradurrà in un risparmio di circa 27 euro su base annuale per la famiglia tipo, che consuma 2.700 chilowattora all’anno.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *