Acca Larentia, oltre 100 identificati per i saluti romani. Piantedosi: “Apologia di fascismo contestata a 5 esponenti di Casapound”

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Sarebbero almeno un centinaio finora gli identificati per i saluti romani durante la manifestazione di domenica a Roma per commemorare i morti di Acca Larentia. Al corteo avrebbero partecipato anche gruppi di estrema destra provenienti da altre città. Oltre a CasaPound, Blocco Studentesco, Forza Nuova e gli Ultras Lazio, in piazza c’erano molte realtà provenienti da altre città tra cui il Fronte Veneto Skinheads e l’associazione il Selvaggio di Siena, riconducibile a CasaPound. La Digos di Roma sta lavorando in queste ore anche con altre questure per identificare altre persone.

La storia di Acca Larentia: le vittime della strage del 1978 e le commemorazioni della destra

“La questura ha trasmesso alla competente autorità giudiziaria una prima informativa di reato, contestando il delitto di apologia del fascismo a carico di cinque esponenti di CasaPound, individuati tra i partecipanti, cui seguiranno ulteriori comunicazioni all’esito del riconoscimento e identificazione degli ulteriori convenuti alla manifestazione.”, ha spiegato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo al question time alla Camera. “Quanto alle ulteriori iniziative da porre in essere per lo scioglimento di organizzazioni di carattere eversivo, ricordo che la particolare complessità dei presupposti previsti dalla normativa vigente è confermata dalla limitata casistica applicativa sinora registrata e dalla circostanza che Governi, anche sostenuti dalla parte politica degli onorevoli interroganti, non hanno mai adottato iniziative in tal senso”.

“Lo spirito della commemorazione di tragedie così gravi come quella di Acca Larenzia, che ha causato il vile assassinio di giovani vite e che rimane tuttora senza giustizia, è tradito dalla riproposizione di gesti e simboli che rappresentano un’epoca condannata dalla storia”, ha agigunto Piantedosi.

La procura di Roma sta valutando se aprire un’inchiesta per apologia di fascismo dopo l’invio di una prima informativa da parte della Digos che attraverso l’analisi dei filmati avrebbe individuato e denunciato cinque persone che hanno fatto il saluto romano durante la commemorazione dello scorso 7 gennaio di fronte all’ex sede dell’Msi dove nel 1978 vennero uccisi Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni.

Tra gli estremisti identificati, invece, ci sono volti noti della galassia dell’estrema destra romana che ruota attorno a CasaPound e Forza Nuova. Ma anche esponenti degli Ultras Lazio, il gruppo di tifosi egemone in curva Nord, nato dallo scioglimento degli Irriducibili di Fabrizio “Diabolik” Piscitelli.

Ad organizzare la manifestazione che si è tenuta nel pomeriggio, dopo che nella mattina c’era stato il ricordo istituzionale del Campidoglio e della Regione Lazio, sono stati i militanti di CasaPound, aiutati dall’ala giovanile del Blocco Studentesco. Dopo la morte nel 2019 dello storico custode della sede dell’Msi, Carlo Giannotta, sono stati loro a prendere possesso della sede.

La commemorazione della strage di Acca Larentia è considerata a destra come uno delle ricorrenze più importanti, di fronte a cui tutte le divisioni devono essere messe da parte. Non è un caso che non siano presenti bandiere di nessun tipo. Ammessi solo corone di fiori che i militanti di CasaPound hanno portato ieri mattina al mausoleo dei martiri fascisti al cimitero monumentale Verano.

Nella piccola cappella dedicata alla giovane fascista Ines Donati, morta nel 1924 di tubercolosi, un lapide ricorda il cantautore Massimo Morsello. Mentre alla destra dell’altare, sotto la foto delle tre vittime di Acca Larentia, c’è un marmo in memoria di Benito Mussolini, che da ieri è circondato da fiori.

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