Bellugi:Marotta,Inter lutto al braccio e 1′ silenzio derby

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(ANSA) – ROMA, 20 FEB – “Mauro era l’eroe di un calcio romantico che non c’è più”. Beppe Marotta, ad dell’Inter, ricorda con emozione Bellugi, stopper degli anni ’70, morto oggi a 71 anni. E annuncia che domani nel derby la squadra nerazzurra lo ricordera’ con il lutto al braccio. “Ringrazio la Lega -dice Marotta all’ANSA- che ci ha consentito di ricordarlo nell’unico modo possibile, nella partita che è stata tante volte cruciale nella sua carriera e che da lassù gli spiacerà non poter seguire da vicino. Giocheremo col lutto al braccio e sarà osservato un minuto di silenzio prima della gara”.    Marotta ricorda Bellugi come simbolo di “un calcio romantico, oramai passato: era fatto di grande passione e senso di appartenenza da una parte, di mecenatismo e di proprietà familiari dall’altra. C’è il famoso episodio della villa regalatagli da Moratti come grande per riconoscimento al suo attaccamento. I calciatori -prosegue Marotta- erano molto legati alla maglia e alle famiglie proprietarie, il senso di appartenenza nasceva dal legame con compagni, c’erano meno trasferimenti”.    Marotta svela poi un particolare su Bellugi, che il 22 dicembre scorso aveva con coraggio raccontato di esser stato costretto all’amputazione della gambe, per una grave malattia. “Ho avuto modo di sentirlo settimana scorsa -racconta- pur avendo perso gli arti inferiori aveva un entusiasmo eccezionale e una grande voglia di essere ancora protagonista. Tant’è che gli avevamo dato l’incarico di osservatore, ‘guarda per noi più partite possibili’, gli avevo raccomandato. Lui però -conclude Marotta- mi aveva confessato la sua tristezza dietro quell’infinito coraggio. ‘Sai – aveva detto – per un calciatore perdere le gambe è come per un pianista perdere le mani”. (ANSA).   

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