Calcio: Gotti, creato tanto, la squadra ci crede sempre

Pubblicità
Pubblicità

(ANSA) – LA SPEZIA, 08 NOV – Lo Spezia deve rimandare l’appuntamento con la vittoria, che manca ormai da sette turni di campionato. Ma il tecnico Luca Gotti promuove la prestazione dei suoi e sottolinea i passi in avanti dal punto di vista del gioco. “Vedo un’identità di gioco sempre più consolidata. Se sbagli le occasioni, come stasera è successo a noi, è perché le crei. Chiaro che paghiamo ancora qualcosa in termini di continuità fisica, ma siamo cambiati radicalmente rispetto all’inizio. Prima i secondi tempi erano delle brutte copie dei primi perché non reggevamo fisicamente. Oggi vedo qualcosa di diverso”.    L’1-1 però sta stretto contando le occasioni. “Sottolineo come non sia semplice cercare di giocare a viso aperto contro un’Udinese che veniva da tre sconfitte consecutive. Abbiamo preso il gol del pareggio subito dopo aver fallito tre occasioni per raddoppiare e questo poteva ucciderci mentalmente. Non è successo e questo dimostra che la squadra ci crede”.    Due episodi arbitrali hanno fatto sollevare più di una protesta ai liguri: una trattenuta tattica di Arslan già ammonito, graziato dall’arbitro Piccinini, e un rigore nel finale per una spinta su Caldara. “Come fai a dire all’arbitro che quello è rigore? In quel caso la valutazione è sua. Quella che però è per me una svista oggettiva è il secondo giallo mancato ad Arslan.    Avremmo fatto potenzialmente tutto un tempo in superiorità numerica”.    Con Verde tornato titolare dopo la prima giornata contro l’Empoli, si sono visti scampoli di intesa con Nzola. “Nzola deve imparare a fare i gol facili, che non è una qualità da poco – dice Gotti -. Verde non si aspettava di partire dall’inizio perché sa di essere ancora in mezzo ad un percorso di crescita fisica dopo l’infortunio. Però anche il fatto di averlo come uomo che calcia le punizione e gli angoli, penso si sia visto”. Il tecnico ci tiene poi a fare un plauso a Caldara, in buono spolvero anche questa sera. “Merita una sottolineatura dal punto di vista della professionalità. Quando è uscito dai titolari ha continuato a lavorare con serietà e abnegazione, come se fosse il capitano. Il suo è un esempio per i tanti giovani che sono nello spogliatoio”. (ANSA).   

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *