Champions: Manchester City-Real Madrid LA DIRETTA dalle ore 21La vigilia. I migliori al cospetto della storia, l’ambizione di chi insegue una prima volta contro la forza invisibile della tradizione: l’atto secondo tra Manchester City e Real Madrid mette a confronto le massime espressioni del calcio contemporaneo: l’esuberanza innovativa dei ragazzi di Pep Guardiola sfida l’affinità elettiva della squadra di Carlo Ancelotti con la Champions League. In palio la finale di Istanbul, ma anche una rivincita della semifinale di 12 mesi fa quando – a sorpresa, e rocambolescamente – si imposero le merengues, vincitrici in seguito per la 14/a volta del massimo trofeo continentale. Il pareggio dell’andata lascia aperto qualsiasi epilogo, anche se i bookmakers sembrano sicuri del passaggio del City, arrivato all’apice della sua forma psico-fisica nel momento decisivo della stagione. Imbattuti da 22 partite (in tutte le competizioni), questa settimana i Citizens possono già tagliare due traguardi di prestigio. In attesa della finale di Fa Cup (appuntamento al primo sabato di giugno, contro il Manchester United), contro il Real inseguono la seconda finale di Champions della loro storia, dopo quella persa due anni fa contro il Chelsea.E domenica, ancora contro i Blues, possono laurearsi campioni d’Inghilterra per la terza volta di fila, la nona nella loro storia. Il quinto alloro inglese per Pep Guardiola, che contro il Real Madrid cerca la vittoria n.100 in Champions League. “Ho giocato dieci semifinali di Champions e ne ho perse sette, so quello che si prova. Ma per noi è un sogno essere arrivati fin qui. L’ho detto anche ai giocatori: al di là dell’emozione per una partita così, devono essere felici di farne parte perché nessuno può sapere se ne giocheremo altre in futuro”. Difficile credergli, anche perché il City avrà il vantaggio del fattore campo, e all’Ethiad Stadium l’ultima sconfitta risale al settembre 2018 contro il Lione (25 partite senza cadute). “Si tratta probabilmente di una delle partite più importanti di sempre per questo club. Non possiamo negarlo: per il valore della competizione, per gli avversari e per molte altre cose. Dipende solo da noi, siamo ad una vittoria dalla finale, e ho una grande fiducia in questa squadra, che ringrazierò comunque andrà a finire”. A Manchester sarà una serata speciale per Carlo Ancelotti (quattro trionfi continentali, tra Milan e Real Madrid), che diventa – con 191 panchine (107 vittorie, 43 pareggi e 40 sconfitte) -, il primatista assoluto in Champions League, davanti ad una leggenda come Sir Alex Ferguson. “Siamo vicini a qualcosa di importante come l’anno scorso, e siamo molto motivati. Sarà complicato, ma questo ci aiuterà a dare il nostro meglio – la garanzia di Ancelotti -. Ai giocatori ho chiesto di saper leggere la partita, e soffrire quando dovranno soffrire”. Ancelotti non prevede accorgimenti tattici particolari per frenare lo strapotere di Erling Haaland (52 gol stagionali), preferendo ricordare come il Real abbia vinto la Champions cinque volte negli ultimi nove anni. “Per noi è una competizione speciale, fa parte della nostra storia, e noi la nostra storia sappiamo sempre rinnovarla. Affrontiamo la miglior squadra d’Europa in questo momento, e dovremo giocare meglio che all’andata, ma noi non dimentichiamo la nostra storia”.
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