Europa League: gol e autogol, a Lipsia fa tutto l’Atalanta

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Gasperini vira alla difesa a quattro, Muriel la mette in discesa con una magia e l’Atalanta si segna da sola, incappando nell’unica partita del suo cammino di Europa League senza vittorie, in casa del Rasen Ballsport Leipzig, nell’andata dei quarti di finale alla Red Bull Arena. Risultato tutto sommato equo, con due legni ciascuno e il rigore parato da Musso appena prima dell’1-1 finale che lascia tutto aperto per il match decisivo per l’accesso alla semifinale che si giocherà tra una settimana a Bergamo. Taccuino abbastanza impegnato in attesa del rientro da sinistra dell’unica punta nerazzurra in campo su appoggio di Zappacosta, per il dribbling ai danni di Klostermann e il destro a mezz’altezza implacabile. Vedi conclusione mancina entro i venti metri di Nkunku (7′) che non approfitta della palla persa da Freuler sulla trequarti difensiva, situazione ripetuta al decimo quando si aggiungono il sovrapposto Laimer e Henrichs che riceve lo scarico per il tiro lambendo la punta sulla traiettoria senza possibilità di deviazione. Se il laterale che dà il via alla serpentina del vantaggio sgancia dritto di seconda sul corner di Koopmeiners ribattuto e al ventesimo il raddoppio rimane in canna al colombiano, che ci riprova col piede debole allargando la traiettoria sull’invito in profondità di Demiral, tre giri di lancetta più tardi il palo alla destra di Musso nega il pari ad André Silva al culmine del suo stesso recupero ai danni dell’incerto Pessina, che in area cicca anche il rinvio favorendo la giocata a due Laimer-Nkunku per il compagno di linea. Dopo l’inserimento di Koopmeiners (39′) smorzato in angolo da Klostermann, responsabile però di aver regalato la corsia al marcatore atalantino, è Pasalic in combinazione con Freuler a sfiorare il bis alle soglie dell’intervallo prendendo il fondo a sinistra per pareggiare il conto dei legni: la sfera sbatte sulla base esterna a Gulacsi ormai battuto. Nella ripresa l’assistman dell’1-0 telefona al medesimo (4′) da fuori, poi i fuochi d’artificio. In attesa della controsterzata di Nkunku che prova il rigore di Demiral sprecato da André Silva con Musso a intercettare in controtempo per salvare sull’incornata di Orban, che poi induce (13′) Zappacosta a deviare nella propria porta per anticiparlo sul cross di Angelino, il bis negato in tuffo basso dall’estremo della nazionale ungherese (8′) a Muriel che aveva ripreso un tiro di Koopmeiners deviato. Non finisce qui, tra la girandola di cambi e l’infortunio muscolare di Freuler. Doppia occasionissima al 19′ per Scalvini, che spara alto da pochi passi in asse con Freuler e la new entry Zapata, e Koopmeiners che riprende il palo. Quindi Duvan indirizza male e con poca potenza (24′) e l’autore del fallo del penalty svetta pericolosamente sull’ammollo di Boga (28′). Il break del crossatore del pari trova la fronte di Szoboszlai in caduta che impatta sul 2-2 il conto dei legni cogliendo la traversa a 8′ dal 90′. Proprio lui, imbeccato in contropiede da Angelino, trova i pugni serrati di Musso e all’inizio del recupero Demiral si oppone a Mukiele nella mischia da corner. Orban si oppone a Koopmeiners al 93′ e a Bergamo tra una settimana si riparte da capo.

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