Lega A, prezzo minimo asta diritti tv a 1,2 miliardi

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È pronta a partire la corsa verso l’assegnazione dei diritti tv della Serie A dal 2024/25 in poi. L’assemblea dei club ha approvato la composizione del bando per l’asta, che partirà così nelle prossime settimane. Un sì votato all’unanimità, così come la modifica allo statuto per includere nella vendita i diritti d’archivio centralizzati. “È una giornata epocale per la storia della commercializzazione dei diritti tv. Il fatto che sia passata all’unanimità dimostra la consapevolezza della volontà rafforzare il ruolo della Lega”, ha spiegato il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini. Nel dettaglio, saranno presenti otto pacchetti con diverse configurazioni diverse al loro interno nel nuovo bando per i diritti tv della Lega Serie A, definito bando ‘matrioska’. Il prezzo minimo sarà di 1,2 miliardi per l’offerta sui tre anni, che salirà del 10% nel caso di vendita a quattro anni e di un ulteriore 10% nel caso di vendita a cinque anni: si tratta in realtà non della cifra minima che la Lega punta a incassare, quanto piuttosto alla cifra minima per cui la Serie A sarà obbligata ad assegnare i pacchetti. Basti pensare, ad esempio, che per il triennio in corso il prezzo minimo era di 1,15 miliardi ma la Lega assegnò i diritti a Dazn e Sky per 927 milioni annui.
“Preoccupati per offerte al ribasso? È il bando più difficile di sempre ma non abbiamo paura”, ha spiegato l’ad della Lega, Luigi De Siervo. Se, come successo nelle ultime aste, le offerte saranno al di sotto di quel valore, si andrà a trattativa privata: nel caso in cui ancora non arrivassero offerte ritenute adeguate, la Lega mantiene anche le opzioni di vendita agli intermediari indipendenti e la creazione del canale con un partner finanziario in un accordo da 10 anni. Sono diverse le ipotesi di configurazioni spiegate da De Siervo per i diritti tv del campionato nei prossimi anni. Si parte ad esempio dalla condivisione di dieci gare in co-esclusiva tra due emittenti ma anche l’opzione con nove gare suddivise tra due emittenti e la decima sfida che può essere trasmessa anche in chiaro da un terzo broadcaster. “Il calcio in chiaro non è più un tabù”, ha spiegato De Siervo. Si prosegue poi con l’opzione di tre giornate interamente vendute ad una emittente e le altre 35 suddivise tra altri due operatori. Sono presenti poi altri pacchetti come l’opzione 7+3 ma anche più spinte sull’esclusiva come 8+2 ma anche 9+1. Tra le novità, anche l’attenzione verso contenuti aggiuntivi, come telecamere che saliranno sul pullman delle squadre o che seguiranno i giocatori in campo nel momento dell’analisi del terreno di gioco.
   

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