Marotta: “Necessari sostenibilità e riduzione dei costi”

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(ANSA) – ROMA, 14 NOV – “Oggi bisogna guardare alla sostenibilità del prodotto-calcio e, se non si riesce più ad attirare l’attenzione dei grandi gruppi industriali – perché in Italia l’effetto-presa è questo – bisognerà assolutamente ridurre i costi, principalmente il costo del lavoro che, in un’azienda calcistica, incide circa per il 70%, con un indice molto elevato. In un’azienda normale, con questi numeri, si andrebbe verso il default. Bisogna anche guardare lo scenario europeo e questo è difficile da rispettare”. Lo ha detto Beppe Marotta, ad dell’Inter, parlando a Radio Anch’io lo sport, su RadioRai.    “Il nuovo stadio di Milano? La fotografia generale è che noi siamo il fanalino di coda, continuiamo a dirlo, ci sono solo quattro stadi di proprietà, abbiamo stadi con un’età media di 60 anni, questo significa che, al di là della precarietà e delle problematiche sulla sicurezza, questa situazione sugli stadi intesi come asset patrimoniali delle società – che servono per aumentare i ricavi – in Italia è un aspetto altamente negativo.    Per quanto riguarda lo stadio di Milano, bisognerebbe avere un iter più fluido, anziché impattare con la burocrazia. La situazione, che da noi è curata dal collega Antonello, è di stallo, spero si possa risolvere”, fa notare Marotta.    “Sui fatti accaduti nella curva di San Siro non vorrei parlare di repressione, che è uno strumento veramente estremo – rileva Marotta -, quanto invece di prevenzione, che significa creare un fenomeno di cultura maggiore rispetto a oggi. Oggi lo stadio risulta essere ancora l’arena dove ci si scontra, invece deve essere un luogo di aggregazione, questo fa parte della nostra società civile. Purtroppo i valori vengono spesso messi da parte, ma credo non sia solo un problema di questa o di quella società, penso sia un discorso della nostra gioventù che ha perso un po’ di valore. Sta a noi, che siamo un pochino più esperti e saggi, inculcare attraverso gli strumenti a disposizione la valorizzazione dello sport come fenomeno di crescita e aggregazione sociale”. (ANSA).   

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