Nations League, Croazia-Spagna in campo

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La Croazia va a caccia del primo trofeo della sua storia, la Spagna cera la rivincita un decennio dopo la sua epoca d’oro: domani a Rotterdam va in scena la finale della terza Nations League tra due formazioni che promettono spettacolo. I precedenti d’altra parte parlano chiaro, i gol non sono mai mancati. Negli ottavi di finale di Euro-2020, la “Roja” ha vinto dopo i tempi supplementari dopo che i croati avevano rimontato dal 3-1 al 3-3 negli ultimi cinque minuti di recupero.
“La gente ama le partite che finiscono 8-7, ma gli allenatori no – ha ribattuto l’allenatore spagnolo Luis de la Fuente -. Preferiamo partite più controllate, meno folli”. Di questo incontro giocato a Copenaghen poco meno di due anni fa, nella formazione spagnola restano solo tre titolari (Unai Simon, Alvaro Morata e Aymeric Laporte) e tre sostituti. La Croazia ha mantenuto cinque dei titolari di allora, tra cui il formidabile trio di centrocampo Luka Modric, Mateo Kovacic e Marcelo Brozovic.
“Siamo arrivati secondi e terzi, e sono sicuro che troveremo l’energia per arrivare a conquistare ciò che ci manca, un trofeo. Ma come avversaria avremo la Spagna, nessuno è un vero favorito contro di lei e anche se ha molti giocatori nuovi e giovani, giocano tutti per grandi squadre”, spiega Ivan Perisic. Insieme al capitano Luka Modric, all’ex compagno in nerazzurro Marcelo Brozovic e al difensore Domagoj Vida, Perisic è arrivato secondo ai Mondiali nel 2018 e terzo in Qatar. “Per molto tempo siamo stati il fulcro di questa squadra, abbiamo giocato insieme per quasi dieci anni – ha sottolineato il giocatore del Tottenham – e abbiamo sempre migliorato. Giochiamo un grande calcio, moderno, qualcosa che mi piace e che piace a tutti noi”.
Il ct, Zlatko Dalic, non vede una favorita tra le due finaliste “sono “50-50” ma ha sottolineato che la vittoria sarebbe una giusta ricompensa per celebrare l’era d’oro della Croazia. “Coronerebbe il successo dell’intera generazione, perchè la squadra croata è diventata una superpotenza del calcio – ha dichiarato -. Io sono contento che abbiamo grandi giocatori che giocano in Europa, in grandi campionati, ma anche che abbiamo un grande torneo croato”. A suo giudizio, la conferma viene anche dalla presenza di migliaia di tifosi a Rotterdam: “Portare qui 25.000 croati significa che siamo davvero una buona squadra”.
Se la Croazia sogna il primo titolo, la Spagna vuole “trovare il posto che le corrisponde”, spiega de la Fuente. Il ricordo è ancora fresco del tempo in cui La Roja dominava il mondo, vincendo in rapida successione gli Europei 2008 e 2012 e la Coppa del Mondo 2010. Il nuovo tecnico delle ‘furie rosse’ è stato sommerso dalle critiche dopo la sconfitta con la Svezia nelle qualificazioni a Euro 2024. “Ovviamente sono i titoli che offrono riconoscimento”, spiega sottolineando di essere rimasto “tranquillo” nella tempesta. “Mi importa solo di ciò che posso controllare, e non posso controllare i critici”. “Sarebbe molto importante vincere dopo tutto questo tempo – aggiunge Rodri – per riportare la Spagna al top, e anche per creare una cultura della vittoria per i tornei futuri. Abbiamo un’occasione unica”.

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