Ombre finanziarie sul City, Guardiola ‘chiarite presto’

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Vinta la Premier League, con tre giornate di anticipo e per la terza volta consecutiva, Pep Guardiola si augura che la giustizia sportiva inglese si pronunci al più presto – già “oggi o domani” – sugli oltre 100 capi di imputazioni che pendono ancora sul Manchester City, accusato di aver reiteratamente violato le regole finanziarie della Premier League. Il procedimento giudiziario risale allo scorso febbraio quando la Lega inglese, al termine di un’indagine durata quattro anni, aveva imputato ai campioni d’Inghilterra molteplici infrazioni contabili, che sarebbero state commesse tra la stagione 2009/10 e quella 2017/18: nove anni durante i quali i Citizens avrebbero sistematicamente sforato i parametri economici.
Da allora non ci sono stati altri pronunciamenti, mentre Guardiola, che si è sempre detto convinto dell’innocenza del suo club, invoca un verdetto per far chiarezza sulle eventuali responsabilità del City. “Vorremmo tanto che il verdetto arrivasse domani, o ancora meglio ora, subito – le parole di Guardiola, alla vigilia del recupero di Premier contro il Brighton -. Speriamo che i giudici non siano troppo occupati in altri casi, e che ascoltino le due parti per poi decidere per il meglio. Perché alla fine so che quello che abbiamo vinto lo abbiamo vinto sul campo, non abbiamo alcun dubbio”. Guardiola, che non ha chiarito se resterà al City in caso di treble, si è detto pronto ad accettare qualsiasi responso giuridico. “Lo accetteremo, accadesse quello che accadesse. È stato così anche con la decisione della Uefa (che originariamente aveva squalificato il City per due stagioni, verdetto poi ribaltato dal Tribunale dello Sport di Losanna, ndr), ora la Premier.
Coraggio: 24 ore, se possibile, in presenza degli avvocati. Non aspettiamo due anni. Perché attendere così a lungo, cerchiamo di essere rapidi per il bene di tutti”.  Guardiola, che affronterà l’Inter nella finale di Champions a Istanbul, sembra però escludere una sua fuga da Manchester in caso di condanna. “Resterò anche se ci saranno ancora i 110 capi d’accusa su di noi. Nessun dubbio, ci sarò. Se avremo fatto qualcosa di sbagliato, lo sapranno tutti. Mentre se il club uscirà dal processo come credo che sia, la gente smetterà di parlare”. 

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