Oshimen fa 25, ma poi il Bologna rimonta il Napoli

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Il Bologna rimonta il doppio svantaggio con i campioni d’Italia e resta in corsa per l’ottavo posto. Skorupski sbaglia, Osimhen, con una doppietta (al 25/o sigillo in campionato), non perdona. Ma il Bologna ha gambe, cuore e testa per reagire, al cospetto di un Napoli che prosegue la lunga festa scudetto in campo e fuori, onorando l’impegno e aspettando gli annunci relativi al futuro del tecnico Spalletti e dell’uomo mercato Giuntoli. Spalletti ricorre al turn over per concedere chance a Gollini, Bereszynski e Zerbin, Motta deve rinunciare allo squalificato Orsolini (oltre ai lungodegenti Kyriakopoulos, Soriano e Soumaoro) e schiera Aebischer nel tridente con Arnautovic e Barrow. E’ una partita bloccata e tattica in avvio: a stapparla ci pensa un errore in costruzione di Skorupski, che cercando Cambiaso passa il pallone a Osimhen, che a porta vuota fa urlare di gioia le migliaia di tifosi azzurri presenti al Dall’Ara. Il Bologna risponde riuscendo a prendere in mano il pallino del gioco dalla mezzora in poi, quando Dominguez prende in mano la mediana e per mano i compagni: l’argentino tenta la conclusione un paio di volte, sfiorando il palo a Gollini battuto al 43′, e ispirando le azioni precedenti per Arnautovic e Barrow: ma gli attaccanti rossoblù hanno le polveri bagnate e calciano fuori, mentre il Napoli risponde con un paio di contropiedi pericolosi con Osimhen e Zerbin, su cui Skorupski prova a farsi perdonare. Il Bologna inizia la ripresa come aveva finito il primo tempo: all’attacco. Dopo cinque minuti Dominguez si fa trovare tra le linee e manda Arnautovic a tu per tu con Gollini: ma l’austriaco conferma di non essere in giornata, strozzando la conclusione e spedendola a lato. Il Bologna sbaglia, il Napoli no: al nono della ripresa, Barrow perde palla sulla trequarti, Bereszynski recupera e verticalizza per Osimhen, che da solo davanti a Skorupski segna il 2-0 con un diagonale basso che sembra chiudere il match e blinda la classifica marcatori (quota 25). Ma Motta cambia il tridente al quarto d’ora e le carte in tavola, inserendo Zirkzee, Moro e Sansone. Quest’ultimo con una conclusione al minuto 19 chiama Gollini alla prima parata: sulla respinta si avventa Ferguson, che accorcia le distanze. Al 72′ il Bologna avrebbe anche l’occasione del pari con Sansone, che però spedisce alta la conclusione a giro. Anche il Napoli avrebbe le occasioni in contropiede per chiuderla, con Zerbin e, prima dei cambi, con Kvaratskhelia Osimhen, più volte vicino al tris, ma il ruolo di capocannoniere è comunque blindato: sono 25 i centri in campionato di Osimhen, a più cinque su Lautaro a una giornata dal termine. Giornata che resta decisiva per il Bologna, perché un altro subentrato, Lorenzo De Silvestri trova di testa su corner di Sansone il colpo di testa del 2-2 al 39′, con i rossoblù più volte vicini al vantaggio nel recupero, ma l’assalto non riesce, con un gol annullato per fuorigioco a Sansone.
“Quando Colombo si è recato sul dischetto, ho guardato Romagnoli e gli ho detto che avrebbe sicuramente fatto gol”. Marco Baroni racconta a Dazn gli istanti che hanno segnato la salvezza del suo Lecce, con la vittoria all’ultimo respiro a Monza: “Hanno dato la palla al più giovane, è stato un gesto molto bello e che rappresenta bene questo gruppo. Siamo la squadra più giovane in A, la quinta più giovane in Europa. Non avevamo un bagaglio di esperienze per gestire questi momenti, è una vittoria di tutti”. “Quando ho iniziato questa avventura – dice ancora l’allenatore del Lecce – ho guardato negli occhi Corvino e ho visto un lupo come me, con tanta voglia: mi si è aperto un sogno e ho lavorato duramente per coronarlo”.

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