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Riforma sport: Ghirelli, danni da posticipo norme apprendistato

(ANSA) – ROMA, 02 DIC – “Concordo con il ministro Abodi sul rinvio delle norme della riforma dello sport dedicate al lavoro sportivo e all’abolizione del vincolo. Tuttavia, mi appello al ministro perché l’apprendistato entri in vigore dal primo gennaio 2023, altrimenti ne conseguirà un danno economico e sociale per tutto il sistema, rendendo vani gli sforzi fatti”.    Così il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, sull’ipotesi avanzata nei giorni scorsi dal ministro di rinviare una parte della riforma dello sport.    “Il percorso formativo dei giovani atleti, previsto con la stipula dei contratti di apprendistato professionalizzante di età a partire dai 15 anni, ha lo scopo di facilitare l’accesso alle professioni di lavoro sportivo – afferma Ghirelli -, adattando le caratteristiche dell’apprendistato alle specificità dello sport in cui, come è noto, l’età di inizio e di cessazione differiscono rispetto a quelle del lavoro ‘comune’. Le società sportive potranno così proporre dei contratti ‘anticipati’ di lavoro sportivo a giovani promesse che saranno tutelate dalla protezione del contratto. A ciò si aggiunge, come da normativa, la possibilità di creare percorsi formativi paralleli parte sportiva e parte scolastica. Un aspetto fondamentale, che non può essere più procrastinato”, prosegue Ghirelli.    “Quanto al trattamento tributario, ho esposto al ministro Abodi l’importanza di far entrare in vigore il graduale inserimento nel settore professionistico di atleti e atlete di età inferiore a 23 anni, prevedendo che le loro retribuzioni non costituiscano reddito per il percipiente, al fine del calcolo delle imposte dirette, fino all’importo massimo di 15mila euro.    Per gli sport a squadre, questa agevolazione si applica alle sole società professionistiche dal fatturato inferiore ai 5 milioni nella stagione precedente”. “Ricordo, inoltre, che il Governo dal 2023 ha stanziato 4 milioni per la copertura delle agevolazioni, un rinvio dell’entrata in vigore della norma comporterebbe quindi un gravissimo danno economico per le società. Senza contare i disagi a livello di programmazione perché i club da tempo lavorano alacremente in proiezione della entrata in vigore di queste norme”, conclude Ghirelli. (ANSA).   



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