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Scontri tra tifosi, il gip:’Guerriglia per annientare il nemico’. Piantedosi: ‘Massima severità su tifoserie violente’

Negli ultimi 4 anni i dati sugli incidenti legati alle manifestazioni sportive “sono positivi, non si sono verificati fatti gravi negli stadi”. Alla luce di quanto accaduto domenica scorsa sull’A1, a quanto si apprende, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nella riunione oggi al Viminale con il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, i vertici di Fgci e Lega calcio, ha raccomandato la “massima severità” nelle sanzioni in fase preventiva contro le tifoserie violente. Al tavolo, tutti hanno sottolineato l’importanza delle nuove tecnologie per individuare i responsabili delle condotte violente, anche se si dovrà tenere della privacy. Quello di oggi è stato un primo incontro, ne seguiranno altri ed il confronto con il mondo sportivo sarà costante. Allo stato, ha ribadito Piantedosi, non si pensa a nuove norme.

Agenzia ANSA

Si tratta di tre romanisti e un napoletano. Piantedosi: ‘In arrivo decine di Daspo’ (ANSA)

Da parte dei vertici del calcio è stata evidenziata la necessità di un ricorso alle tecnologie più avanzate anche con il riconoscimento facciale, in modo da identificare in tempi brevi i responsabili degli scontri. Per i provvedimenti restrittivi nei confronti delle tifoserie violente – fino ad arrivare al divieto di trasferta – le decisioni saranno prese dall’Osservatorio nazionale sulla manifestazioni sportive che si riunisce nel pomeriggio per analizzare i profili di rischio delle prossime partite. Quanto alla mancata convalida, ieri, degli arresti in flagranza differita di alcuni tifosi, nelle valutazioni del Viminale, le eventuali responsabilità di violenze potranno essere accertate anche senza l’arresto prima del processo. Per diversi dei tifosi identificati scatterà comunque il Daspo.
Il gip di Napoli Ivana Salvatore non ha convalidato l’arresto in flagranza differita notificato ad Antonio Marigliano ritenuto dalla Digos di Napoli coinvolto negli scontri avvenuti domenica scorsa sull’A1 tra tifosi romanisti e partenopei. Il legale del tifoso, l’avvocato Emilio Coppola, durante l’udienza ha depositato un video acquisito e visionato dal giudice che ha ordinato l’immediata rimessione in libertà. “Non c’erano immagini che testimoniassero la sua presenza nel momento degli scontri e non ha preso parte alla rissa”. Lo dice all’Ansa l’avvocato Emilio Coppola, legale di Antonio Marigliano, il 35enne ultrà del Napoli arrestato e messo ai domiciliari all’indomani degli scontri tra tifosi del Napoli e della Roma avvenuti nei pressi di una stazione di servizio della A1 in provincia di Arezzo. Oggi il Gip di Napoli ha ritenuto di non dover convalidare la misura cautelare emessa in differita nei confronti del tifoso. “Abbiamo prodotto un video integrale degli scontri – aggiunge – dove si vedeva chiaramente Antonio, in possesso dell’asta di una bandiera, che può anche essere considerato un oggetto atto ad offendere, ma lui si trovava in una zona diversa da quella dove si stavano consumando le violenze, anzi quando si accorge della rissa retrocede”.
“L’atteggiamento tenuto dall’indagato (non connotato da alcun intento offensivo nei confronti di cose o persone, tanto da essere ripreso mentre camminava a una certa distanza dal luogo degli scontri, portantosi in direzione opposta)” induce “a ritenere insussistenti effettivi motivi di necessità e di urgenza, tali da giustificare un immediato arresto”. Lo sottolinea il gip di Napoli Ivana Salvatore nell’ordinanza con la quale non ha convalidato l’arresto in flagranza diferita notificato lunedì sera ad Antonio Marigliano. Gli scontri nell’area di servizio dell’A1 tra i tifosi del Napoli e della Roma sono stati “veri e propri atti di guerriglia intesi ad annientare il ‘nemico’”. Lo scrive il gip di Napoli, Ivana Salvatore, nell’ordinanza con la quale non ha convalidato l’arresto in flagranza differita di Antonio Marigliano, il 35enne tifoso del Napoli messo ai domiciliari all’indomani delle violenze avvenute nell’area di servizio Badia al Pino, in provincia di Arezzo. Nel provvedimento non si parla degli antefatti e di un’eventuale pianificazione dello scontro, ma viene ricostruita la dinamica di quanto accaduto frutto di un’attività di osservazione della Polizia stradale e della Digos. Secondo quanto si legge dell’ordinanza, nell’area di servizio Badia al Pino i tifosi del Napoli, “tra 250 e 300 persone”, sono arrivati a bordo di auto e van intorno alle 11.20. Hanno sostato nella parte esterna dell’area di servizio, senza entrare nei locali commerciali, “come se aspettassero qualcuno”. Quando si stava avvicinando l’orario di arrivo di un folto gruppo di tifosi della Roma (che si era precedentemente fermato nell’area di servizio di Montepulciano Est) gli ultras del Napoli si sono coperti il volto con sciarpe e cappelli ed hanno cominciato a raccattare sassi e altri oggetti in strada. Appena è giunto il convoglio romanista è iniziato il lancio di fumogeni, bombe carta, sassi, bottiglie e oggetti vari, provocando l’interruzione del traffico. “A loro volta – si legge nell’ordinanza – i tifosi romanisti, scesi dai veicoli, ponevano in essere condotte analoghe, dando vita a una vera e propria guerriglia tra contrapposte fazioni, nonostante la presenza di pattuglie di Polizia”.



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