Atalanta-Monza 3-0 CRONACA e Napoli-Lazio 1-2 CRONACA, per la terza giornata della Serie A di calcio.
La sponda di Scalvini per innescare la mischia dell’1-0 da tiro dalla bandierina per la protezione di De Ketelaere e il rigore in movimento di Ederson. E la zuccata sotto la traversa del doppiettista Scamacca per indirizzare nel sacco il pallone dall’out di Ruggeri. Contro il Monza, che spreca un paio di chances tra i primi due gol presi prima di far esordire Colombo (nullo come Mota) all’ora di gioco, l’Atalanta espone i fianchi un paio di volte, ma le basta adoperare la testa per propiziarsi nel finale del primo tempo il doppio vantaggio (35′ e 42′) per viaggiare sul velluto nel prosieguo dell’anticipo del sabato sera. Tanto che nella ripresa, scampato un terzo pericolo, il centrattacco che ha spinto Zapata a Torino la mette in ghiaccio al 17′ di sinistro nell’angolino dal limite (Di Gregorio non impeccabile) sul passaggio di ritorno di Koopmeiners. Il belga ex Milan si muove intorno al romano, che usa il fisico per recuperare palloni vaganti anche in mezzo ma inizialmente non il piede (6′) per chiudere le ripartenze. Al 23′ l’occasione più maiuscola dell’autore del bis, quando stacca egualmente bene incocciando il traversone del futuro apripista del punteggio: Di Gregorio salva sulla linea, Scalvini appoggia ma è in fuorigioco. C’è anche la squadra di Palladino, che abbandona progressivamente il giropalla per una tattica più attendista senza rinunciare a pungere. Al 7′ l’ex Pessina non raggiunge in scivolata l’apertura di Ciurria, poco prima del ventesimo la schiacciata dell’altro volto noto Gagliardini (19′) bloccata a terra da Musso sull’angolo da mancina di Caprari, che al 33′ apre il destro a incrociare da fuori di Birindelli di poco a lato. Proprio poco prima dello scarico dell’ennesimo prodotto zingoniano Colpani per Pessina, con Scalvini a smorzare tra le braccia del suo portiere. Il 2-0 non è così scontato, essendo preceduto dall’azione biancorossa più ficcante, assist di Pessina e Colpani cecchino mancato a giro, anche se è Ciurria a fallire l’incredibile da un passo (esterno della rete) sulla respinta del numero 1 argentino. A metà campo invertite ricominciano forte i due atalantini davanti ed Emerson che però alza il mirino di sinistro dal limite, appena un attimo prima (3′) della combinazione Colpani-Caprari spezzata dall’anticipo da Ruggeri. Calato pure il tris, i padroni di casa si vedono annullare il poker di Koopmeiners (19′) per mani sulla carambola con Caldirola, che ha sulla coscienza la mancata protezione della sfera sull’1-0. Terzo punto vanificato della serata per offside che toglie la tripletta a Scamacca (27′), giratosi col destro su filtrante di De Roon. Il neo entrato Machin sfiora l’incrocio con una punizione da sinistra alla mezzora, quindi l’esordio dello spezzino in prestito Holm. Allo start del recupero Muriel la passa indietro a Lookman appena in area, sinistro centrale. Quasi al gong, Holm sbuca di fronte su palla del colombiano dalla sinistra, ma Di Gregorio alza sopra la traversa.
Per il secondo anno consecutivo Maurizio Sarri si prende i tre punti al Maradona, costringendo alla resa i campioni d’Italia. La partita della Lazio, che interrompe la serie negativa delle prima due giornate di campionato, è uno splendido esempio di pragmatismo e testimonia anche l’evoluzione tattica dell’allenatore biancoazzurro che fa fruttare in maniera straordinaria le capacità dei suoi calciatori di manovrare in contropiede. Il Napoli mostra diverse lacune. Innanzitutto una certa incapacità di concretizzare la nettissima superiorità nel governo del gioco e poi una fragilità difensiva, soprattutto quando si tratta di affrontare gli scatenati contropiedisti di Sarri, che chiama in causa anche la mancata sostituzione nel calciomercato di Kim, giocatore che lo scorso anno era stato spesso decisivo proprio per la sua rapidità nel chiudere le falle. Il Napoli nel primo tempo affronta la gara con grandissima intensità e costringe la Lazio ad avere un atteggiamento estremamente prudente e a giocarsi le sue possibilità esclusivamente in contropiede. In questo scenario diventa fondamentale l’apporto di Felipe Anderson le cui volate sulla fascia destra preparano i gol di Luis Alberto, autore di uno splendido colpo di tacco sull’assist del brasiliano al 30′ del primo tempo che sorprende Meret, e di Kamada che al 6′ del secondo tempo, dopo un velo di Luis Alberto, insacca con un rasoterra in diagonale, realizzando un gol che risulterà decisivo. Ancora in contropiede la Lazio trova al 21′ della ripresa anche il terzo gol con Zaccagni che viene servito dal debuttante Guendouzi, ma l’attaccante di Sarri parte in posizione di fuorigioco e il Var interviene e annulla il gol. Dopo soli 4′ minuti, sfruttando un rinvio corto di Juan Jesus, il francese trova il gol grazie anche a una deviazione di Mario Rui. Interviene però di nuovo il Var che manda al monitor l’arbitro Colombo il quale annulla anche questo gol per un fuorigioco considerato attivo di Zaccagni che costringe Di Lorenzo a un rinvio affrettato. Il Napoli reagisce con vigore in entrambe le circostaze in cui si trova sotto nel punteggio. Attacca a testa bassa e sfiora in più occasioni il gol. Nel primo tempo tirano ripetuamente in porta Kvaratskhelia, Zielinski, Osimhen, Olivera ma Provedel e in qualche caso l’imprecisione nelle conclusioni degli azzurri non avvantaggiano il Napoli. Nella ripresa, dopo aver trovato il gol del vantaggio, la Lazio arretra il baricentro del proprio gioco e mantiene sistematicamente tutti e dieci uomini dietro la linea del pallone. Gli spazi si chiudono e per gli attaccanti di Garcia trovare gli spazi necessari per puntare alla porta di Provedel risulta sempre più complicato. Ci prova comunque Osimhen con una conclusione dal limite che finisce alta. Nel recupero arriva la migliore occasione per gli azzurri con Lindostrom, al debutto in campionato, che conclude alto dalla breve distanza.
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