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Trentalange, tempi maturi per maggior comunicazione

(ANSA) – ROMA, 20 MAR – “I tempi sono maturi per una maggiore comunicazione, ma c’è bisogno di reciprocità. Il nostro obiettivo è aprire i canali, ma bisogna essere in due, con grandissimo rispetto e attenzione, cercando ciò che unisce e non ciò che divide. Se l’arbitro si fa conoscere come persona, e l’impegno che ci mette, forse mettiamo da parte tutta una serie pregiudizi e ci permette di parlare la stessa lingua in modo semplice e rispettoso”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione italiana arbitri, Alfredo Trentalange, intervenuto a ‘Dribbling’ su Rai2.    “Gli arbitri adesso sono più bravi ad arbitrare che a comunicare, ci vuole una formazione per essere all’altezza di un compito di questo tipo – ha detto ancora Trentalange, commentando l’ipotesi di avere l’arbitro in conferenza stampa dopo le partite -. Però ci siamo dati un momento di riflessione.    Faremo un confronto con la base e tutte le componenti, ma credo che si possa fare in tempi brevi”.    “Che gli arbitri italiani chiamino più spesso la Var rispetto ad altri campionati credo sia un po’ un luogo comune, almeno quest’anno – ha proseguito il n.1 dell’Aia -. Oggi sicuramente siamo più in asse con un sistema come quello della Uefa, che è il nostro riferimento diretto. Forse in Inghilterra c’è qualche differenza”. “La Var è stata una grandissima scoperta e non si torna indietro. Risolve il problema di eventuali errori alla radice, permette una giustizia. Per quanto riguarda la possibilità che possa essere chiamato dalle panchine, non si conosce ciò che non si sperimenta e quindi noi siamo disponibili ad ogni forma di sperimentazione”. (ANSA).   



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