Mar cinese meridionale, al via le esercitazioni congiunte di Stati Uniti, Giappone, Australia e Filippine

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PECHINO – Esercitazioni congiunte in mari sempre più caldi. Filippine, Giappone, Stati Uniti e Australia hanno in programma per domani (domenica 7 aprile) esercitazioni navali e aeree, in risposta alla crescente assertività della Cina nel Mar cinese meridionale: zona su cui Pechino rivendica una sovranità quasi totale. Esercitazioni che arrivano mentre le dispute nelle acque contese tra cinesi e filippini si intensificano, mentre Tokyo e Manila discutono dello stazionamento temporaneo di truppe nipponiche nell’arcipelago e mentre il presidente statunitense Joe Biden si appresta a ricevere la settimana prossima alla Casa Bianca il leader filippino Ferdinand Marcos Jr e il primo ministro giapponese Fumio Kishida.

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“Cooperazione per una regione libera e aperta”

“Le nostre forze armate e di difesa congiunte svolgeranno un’attività di cooperazione marittima nella zona economica esclusiva delle Filippine”, al largo dell’isola di Palawan, scrivono in un comunicato i ministri della Difesa dei quattro Paesi. “Per rafforzare la cooperazione regionale e internazionale per una regione indo-pacifica libera e aperta”. Cinque le navi da guerra che prenderanno parte alle esercitazioni, della durata di un solo giorno: la “Brp Gregorio del Pilar” e la “Brp Ramon Alcaraz” filippine, la “Uss Mobile” statunitense, la “Js Akebono” giapponese e la “Hmas Warramunga” australiana. In una dichiarazione separata, l’Ambasciata del Giappone nelle Filippine afferma che le esercitazioni includeranno “addestramento alla guerra antisommergibile”.

Le tensioni tra Cina e Filippine

Nell’ultimo anno le tensioni tra Pechino e Manila si sono intensificate, con ripetuti incidenti a colpi di cannoni ad acqua avvenuti tra imbarcazioni cinesi e filippine, quest’ultime utilizzate per le missioni di rifornimento verso l’atollo conteso di Second Thomas. L’ultimo due giorni fa, il 4 aprile: due navi della guardia costiera cinese hanno “infastidito” i pescherecci filippini all’interno della zona economica esclusiva di Manila, scrive su X il portavoce della Guardia costiera filippina. Particolarmente forte la dichiarazione della scorsa settimana del presidente filippino Ferdinand Marcos Jr – dopo l’ennesimo incidente in cui sono rimasti feriti tre filippini – in cui affermava che “Manila non si sarebbe lasciata zittire, soggiogare o schiavizzare da Pechino”.

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L’atollo conteso delle isole Spratly

Le missioni di rifornimento filippine sono destinate all’atollo di Second Thomas (o Ayungin in filippino) nelle contese isole Spratly. Un atollo occupato dalle forze di Manila, che dal 1999 lo difendono con alcune truppe di stanza a bordo di una vecchia nave arenata – la Sierra Madre. La Cina ha ripetutamente esortato le Filippine a rimuovere la nave che, a suo dire, si è arenata “illegalmente” e “deliberatamente” sulla secca. Pechino considera la secca, che chiama Ren’ai Jiao, come parte del suo territorio. L’atollo si trova a circa 120 chilometri a ovest di Palawan, che ospita una delle quattro basi militari a cui Manila ha recentemente concesso l’accesso alle forze armate statunitensi per l’addestramento congiunto.

L’incontro trilaterale Biden, Marcos, Kishida

Le esercitazioni di domani precedono di qualche giorno l’incontro trilaterale della prossima settimana – l’11 aprile – a Washington tra Biden, Marcos e Kishida. Incontro durante il quale le tensioni tra Filippine e Cina saranno al centro dell’agenda. Per il primo ministro giapponese – che avrà anche un incontro separato con Biden il giorno precedente – sarà invece l’occasione per rafforzare la cooperazione militare con gli Stati Uniti, nel tentativo di potenziare la deterrenza del Giappone. “Costruendo reti di cooperazione a più livelli, possiamo espandere e rafforzare ulteriormente la nostra capacità di deterrenza”, ha dichiarato qualche giorno fa. Dal 2022, da quando cioè il Giappone ha adottato una strategia di sicurezza nazionale più ampia rispetto al passato, Kishida si è impegnato a raddoppiare la spesa per la difesa e ad aumentare la deterrenza contro una Cina che Tokyo considera sempre più assertiva.

L’accordo di accesso reciproco alle truppe

Il vertice a tre a Washington si svolgerà anche nel quadro dei negoziati in corso tra Manila e Tokyo per un accordo di accesso reciproco alle truppe, che consentirebbe ai militari dei due Paesi di addestrarsi temporaneamente nei rispettivi Paesi. Il Financial Times ha scritto lo scorso giovedì che Jose Manuel Romualdez, ambasciatore delle Filippine negli Stati Uniti, si aspetta che i due Paesi concludano l’accordo dopo il vertice. Già a novembre dello scorso anno le basi erano state annunciate dallo stesso Kishida durante la sua visita a Manila. Il patto sulle truppe andrebbe ad assomigliare allora a un accordo simile che le Filippine hanno con gli Stati Uniti, che fornisce un quadro giuridico in base al quale gli Usa mantengono una presenza militare costante ma a rotazione nelle Filippine, in gran parte per esercitazioni.

Cina-Usa, segnali incoraggianti

Intanto, segnali incoraggianti arrivano da Pechino e Washington. Il 3 e 4 aprile a Honolulu, alle Hawaii, si sono incontrati rappresentanti dell’Esercito popolare di liberazione cinese, del Comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti e della Flotta del Pacifico degli Stati Uniti. “Comunicazioni trasparenti e dirette sono della massima importanza per evitare incidenti”, ha dichiarato in un comunicato il colonnello dell’esercito Ian Francis, capo della delegazione statunitense. L’incontro è stato il primo da quando Biden e Xi Jinping si sono accordati lo scorso novembre per riprendere i contatti militari tra le due superpotenze.

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