Inps: i flussi del mercato del lavoro tornati a livelli pre-pandemia

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Le assunzioni nei primi nove mesi dell’anno (6.227.000) hanno visto un aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2021. Lo rileva l’Osservatorio sul precariato dell’Inps, sottolineando come “nel corso dei primi tre trimestri del 2022 i flussi nel mercato del lavoro (assunzioni, trasformazioni, cessazioni) hanno completato la ripresa dei livelli pre-pandemici”.

Le trasformazioni da tempo determinato – si aggiunge – nei primi tre trimestri del 2022 sono risultate 553.000, in fortissimo continuo aumento rispetto allo stesso periodo del 2021 (+61%). Le cessazioni nei primi nove mesi del 2022 sono state invece 5.571.000.

Sul fronte delle assunzioni attivate dai datori di lavoro extra-agricoli – spiega l’Inps – la crescita ha interessato tutte le tipologie contrattuali, risultando accentuata sia per i contratti a tempo indeterminato (+28%), sia per le diverse tipologie di contratti a termine (intermittenti +25%, apprendistato +17%, tempo determinato +16%, stagionali +11%, somministrati +9%). La dinamica delle assunzioni nell’insieme dei primi nove mesi del 2022 è stata particolarmente accentuata per le classi di dimensione aziendale oltre i 15 dipendenti: oltre il 24% da 16 a 99 dipendenti, attorno al 20% per la classe 100 e oltre dipendenti, mentre per le piccolissime imprese (fino a 15 dipendenti) l’incremento è stato circa l’11%.

    Per quanto riguarda le tipologie orarie, l’incidenza del full time è leggermente cresciuta: nei primi 9 mesi del 2022 ha inciso per il 64% contro il 63% del 2021.  Sul fronte delle trasformazioni da tempo determinato, invece, nei primi tre trimestri del 2022 sono risultate 553.000, in fortissimo continuo aumento rispetto allo stesso periodo del 2021 (+61%). Nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo – pari a 87.000 – risultano essere aumentate dell’8% rispetto all’anno precedente.

Le cessazioni nei primi nove mesi del 2022 sono state 5.571.000, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+23%) per tutte le tipologie contrattuali: contratti intermittenti (+39%), contratti a tempo determinato (+24%), contratti in apprendistato (+23%), contratti a tempo indeterminato (+21%), contratti stagionali e contratti in somministrazione (+20%).

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