Lucio Battisti citato da Panetta: “Non guidiamo a fari spenti nella notte”

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Quello che la Bce non deve fare, nel contrasto all’inflazione, “è ‘guidare come un pazzo a fari spenti nella notte”: a citare ‘Emozioni’ di Lucio Battisti calando il testo del cantautore nella politica monetaria è Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Bce, in un discorso a un evento del Centre for European Reform a Londra. “Una calibrazione della politica monetaria in funzione dei dati, ben radicata in una chiara funzione di reazione, offre il percorso migliore – ha detto Panetta avvertendo dei rischi di una stretta eccessiva – questo non significa che non saremo risoluti nella lotta all’inflazione. Significa essere risoluti nella direzione giusta”.

“La Bce non dovrebbe impegnarsi incondizionatamente sulle proprie mosse future” e dovrebbe invece “calibrare” la politica monetaria in modo che guardi in avanti e possa essere modulata in base ai dati economici, chiarendo meglio anche la sua “funzione di reazione”.
    Lo ha detto Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Bce, in un discorso a un evento del Centre for European Reform a Londra. Panetta ha evocato “il rischio di una restrizione eccessiva” alle condizioni monetarie: “con i tassi ora in territorio restrittivo, a contare sono la misura e la durata delle condizioni restrittive”.  

Il Consiglio della Bce “continuerà ad aumentare i tassi di interesse in misura significativa a un ritmo costante e a mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi” per riportare l’inflazione al 2%. Lo si legge nel Bollettino economico della banca centrale, che dopo l’aumento dei tassi da 50 punti base del 2 febbraio, “prevede ulteriori incrementi” e “intende innalzare i tassi di interesse di altri 50 punti base nella prossima riunione di politica monetaria, a marzo, per poi valutare la successiva evoluzione”.

L’economia dell’are euro ha subito un “marcato rallentamento” dalla metà del 2022, e anche se migliore del previsto nel quarto trimestre la crescita “nel breve periodo dovrebbe restare debole”. Tuttavia l’attività economica nei 20 Paesi dell’euro “ha dimostrato maggiore capacità di tenuta rispetto alle attese e dovrebbe registrare una ripresa nei prossimi trimestri”. Lo scrive la Banca centrale europea nel Bollettino economico, notando le “condizioni sfavorevoli alla crescita” date dalla guerra in Ucraina e dall’incertezza geopolitica, ma anche fattori positivi quali la graduale attenuazione delle strozzature d’offerta, le forniture di gas sono divenute più stabili, il clima di fiducia in miglioramento.
   

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