Putin infiamma gas, petrolio e grano

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Borse europee poco mosse dopo una mattinata incerta, segnata dal discorso del presidente Vladimir Putin alla nazione, che ha chiamato alla mobilitazione parziale e ha alzato i toni con l’Occidente.

Milano e Madrid avanzano dello 0,7%, Londra dello 0,6%, Parigi dello 0,1% mentre Francoforte cede lo 0,1%, con gli investitori che si rifocalizzano sulla Fed, da cui si attendono questa sera l’annuncio di un rialzo dei tassi di 75 punti base.

E’ invece ancora in forte calo il listino di Mosca (-3,2%), anche se in recupero rispetto ai minimi della mattinata (-9,6%) 

Le minacce di Putin fanno correre il prezzo del gas (+6,8% a 207,5 euro ad Amsterdam) e del petrolio (+2,5%), con il brent che sale a 86 dollari al barile e il wti a 92,8 dollari, scontando il rischio di turbolenze sulle forniture russe.

Il rischio di ritorsioni spinge il prezzo del grano tenero a 972,7 dollari il bushel (+1%) e quello del grano duro a 905,7 dollari il bushel (+1,3%).

L’euro sconta la forza relativa del dollaro e i timori di recessione, alimentati dai rischi di un inasprimento della guerra, scambiando a 0,992 con il biglietto verde (-0,5%).

Poco mossi i titoli di Stato con lo spread a 226 punti e il rendimento del decennale italiano al 4,15%. Sui listini europei corrono gli energetici e le utilities, nel giorno dell’annuncio della nazionalizzazione del gruppo tedesco Uniper (-35%). A Piazza Affari brillano Leonardo (+5,4%), Tenaris (+4,3%) e Tim (+3,6%), nel giorno in cui Xavier Niel ha annunciato l’ingresso in Vodafone (+2,3%).

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