Abigail Idan è libera: Hamas rilascia la bambina israelo-americana sopravvissuta all’omicidio di entrambi i genitori

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GERUSALEMME – Finalmente torna a casa Abigail Idan. Riccioli scuri ribelli e un sorriso dolcissimo, negli ultimi 50 giorni, la foto della piccola ha commosso il mondo diventando uno dei simboli della tragedia del 7 ottobre e del dramma degli ostaggi israeliani tenuti prigionieri a Gaza.

Doppia cittadinanza israeliana e americana, la bambina è stata portata via senza nessun familiare dal kibbutz di Kfar Azza, uno dei più colpiti dall’attacco di Hamas.

In quello che in Israele è ormai noto come il sabato nero, la bimba si trovava a casa con i genitori Roy e Smadar, e i fratellini Amalia, sei anni, e Michael, nove anni. Roy, fotografo del quotidiano Yediot Ahronot, è stato freddato con la moglie nel giardino di fronte casa mentre teneva Abigail in braccio. A quel punto i due bambini più grandi si sono nascosti in un armadio e ci sono rimasti per 14 ore, finché non li hanno salvati.

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Abigail invece, coperta del sangue del padre, è scappata dai vicini, la famiglia Brodetz. Il padre Avihai l’ha trovata e l’ha affidata alla moglie Hagar, barricata in casa con i tre figli Ofri, dieci anni, Yuval, nove e Uriah, quattro, prima di tornare a combattere per difendere il kibbutz. Quando è tornato, la villetta era vuota. Hagar e i bambini, compresa Abigail, erano stati portati via.

Da quando è emersa la possibilità di un accordo con Hamas per la liberazione di donne e bambini, si è accesa la speranza che Abigail fosse fra i primi ostaggi liberati. E tuttavia gli ultimi giorni sono stati pieni di tensione e delusioni.

“Sono grata per tutto il lavoro svolto dal presidente Biden e dall’amministrazione. Sono grata al sostegno del governo del Qatar e a tutti coloro che sono coinvolti,” ha dichiarato la scorsa settimana in un’intervista alla Pbs Liz Hirsh Naftali, una zia di Smadar. “Tuttavia finché non vedremo Abigail e altri bambini e madri lasciare Gaza, non potremo pensare di avercela fatta.”

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Venerdì la bambina ha compiuto quattro anni. Ora i fratellini, i nonni e un’intera famiglia allargata la attendono per festeggiare un compleanno speciale.

Con lei, sono stati liberati oggi anche Hagar, Ofri, Yuval e Uriah. Che, anche se nessuno sa ancora con certezza cosa sia capitato in questi cinquanta giorni, probabilmente sono diventati come una seconda famiglia. Due nuclei uniti da un destino tragico, in cui però oggi torna un po’ di luce. Mentre Amalia e Michael, ma anche Avihai aspettano con ansia che gli ostaggi arrivino in Israele per l’abbraccio più bello.

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