Allevamento fallito, 57 asini da salvare all’asta per evitare il macello: costano solo 250 euro l’uno, ma bisogna comprarli tutti insieme

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MODENA Una gara di solidarietà per salvare 57 asini di un allevamento fallito a Forcello di San Possidonio, nel Modenese. Il liquidatore giudiziale ha messo al bando gli animali lanciando un’asta che, se andasse deserta, vedrebbe gli animali destinati alla macellazione. L’allarme è stato lanciato dall’organizzazione non governativa Oipa Italia Odv – Organizzazione internazionale protezione

animali. «Cinquantasette esemplari– informa Oipa – sono finiti all’asta a seguito della dichiarazione di fallimento della società proprietaria da parte del Tribunale di Modena. Solo otto non sono macellabili, quindi 49 di rischiano di finire male. Esseri senzienti trattati come merce, come oggetti, finiti in un portale d’aste insieme a biciclette, auto, mobili».

L’allevamento apparteneva all’imprenditore locale Daniele Campagnoli – come riporta il Resto del Carlino – che gestiva un supermercato della zona, fortemente danneggiato dal sisma del 2012. «Gli asini sono con me dall’82 – racconta Campagnoli –. Li tenevo per calmare i cavalli da corsa, una mia passione. All’inizio sono partito con un’asina. Poi sono diventati due, ora sono 57. Non ho mai pensato di macellarli, li considero ormai animali da compagnia, non da carne, anche se accudirli richiede certamente molto impegno». Il Tribunale ha nominato come loro curatore lo stesso Campagnoli. «Quando immagino che qualcuno li possa condurre al macello – sottolinea Campagnoli al Carlino – impazzisco perché li ho allevati, cresciuti come si fa col proprio cane o gatto».

«Quella dell’asta di animali è una procedura amministrativa non etica nella quale gli animali sono considerati meri oggetti», dichiara il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Siamo molto lontani dal recepimento del Trattato di Lisbona del 2007, che tutela gli animali in quanto “esseri senzienti”. Mandarli all’asta è quanto meno discutibile».

Gli animali sono stati valutati 250 euro a esemplare ma la vendita è riferita all’intero lotto e non al singolo capo. Pertanto il prezzo base d’asta supera i 14mila euro, con un rilancio minimo di 500. L’asta è fissata in modalità telematica asincrona per il 5 marzo 2024, dalle 10 alle 16.30.

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